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Uccise la giovane moglie con 12 coltellate, ora dal carcere scrive al suocero: “Perdonami papà”

Ernesto Favara, 63enne arrestato la vigilia di Natale per il femminicidio della giovane moglie Maria Amatuzzo, di 29 anni, ha scritto una lettera al padre della vittima. Che fa sapere che mai potrà perdonare l’uomo che gli ha portato via la figlia.
A cura di Susanna Picone
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Maria Amatuzzo, uccisa la vigilia di Natale
Maria Amatuzzo, uccisa la vigilia di Natale

Una lettera che inizia con una richiesta di perdono. È quella che ha scritto, dal carcere di Trapani in cui è rinchiuso Ernesto Favara, l’ex pescatore di 63 anni che lo scorso mese – era la vigilia di Natale – è stato arrestato con l’accusa di aver ucciso la moglie Maria Amatuzzo, di 29 anni.

La giovane donna è stata uccisa a Marinella di Selinunte, frazione di Castelvetrano: il marito ha infierito su di lei colpendola con dodici coltellate all’addome. E ora l’uomo ha voluto chiedere perdono al padre della vittima, che lui stesso nella lettera chiama "papà".

"Perdonami papà…”, scrive Favara nella missiva, cercando di giustificarsi per il delitto commesso e chiedendo scusa al padre della giovane donna. L’uomo avrebbe anche aggiunto di essere consapevole di aver sbagliato e di essere affranto.

Il femminicidio la vigilia di Natale: il killer aveva già provato a uccidere la moglie

Ernesto Favara
Ernesto Favara

Maria Amatuzzo è stata uccisa la vigilia di Natale 2022 nella casa in cui fino a poco tempo prima viveva con il marito che aveva deciso di lasciare. Compiuto il femminicidio, Favara fu bloccato dai carabinieri, avvertiti da alcuni vicini di casa che avevano sentito le grida arrivare dall’abitazione.

"Abbiamo discusso per alcuni minuti – la ricostruzione di Favara al gip – e lei mi ha ribadito che se ne sarebbe andata da casa per sempre, accontentandosi di vedere i bambini per un'ora a settimana… In quel momento ho visto un fantasma".

L’ex pescatore – è poi emerso – era già sotto processo, davanti il Tribunale di Marsala, per lesioni, minacce e maltrattamenti in danno della stessa donna. I fatti contestati risalgono al 2021. Aveva già tentato, secondo quanto ricostruito, di strangolare con una lenza da pesca la moglie.

La reazione del padre della vittima

Ora, dinanzi a questa lettera, il padre della vittima ha fatto sapere che mai avrà alcun sentimento di perdono nei confronti di quell’uomo che gli ha portato via in maniera così brutale la figlia. Il padre di Maria Amatuzzo ha "risposto" al killer tramite il suo legale, l’avvocato Vito Daniele: "La missiva – ha commentato l’avvocato – secondo me, è indicativa della personalità di questo soggetto".

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