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Uccise il patrigno con pasta avvelenata, la madre: “Non è più mio figlio, ha ucciso il mio amore”

La donna voleva l’ergastolo per il figlio, condannato a 30 anni anche per il tentato omicidio della mamma che era scampata al tentativo di avvelenamento.
A cura di Antonio Palma
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“Non lo sento più mio figlio perché mi ha portato via l’amore della mia vita”, così la mamma di Alessandro Leon Asoli non nasconde la sua delusione per la condanna a trenta anni di carcere del figlio 20enne per avere ucciso il patrigno e nuovo compagno della donna con la pasta al salmone avvelenata. Monica Marchioni infatti sperava in una pena ancora più severa per quel figlio che, per l’accusa e i giudici di primo grado, avrebbe ucciso Loreno Grimandi la sera del 15 aprile dello scorso anno.

La stessa richiesta di pena del carcere a vita del resto era stata avanzata anche dalla Procura di Bologna nell’arringa finale prima della sentenza emessa lunedì sera dalla Corte d’Assise del Tribunale del capoluogo emiliano. Una richiesta respinta dai giudici dopo 12 ore di camera di consiglio, sintomo di una decisione molto difficile.

Leon Asoli
Leon Asoli

Per capire quale sia stato il ragionamento della Corte bisognerà attendere le motivazioni della sentenza ma i giudici avrebbero respinto la tesi dell’accusa secondo cui a spingere il ragazzo sarebbero stati i soldi. I pm infatti avevano individuato l’eredità come movente ma i giudici la pensano diversamente perché hanno escluso l’aggravante dei motivi abietti che poi ha pesato sulla pena visto che sono stati riconosciute le attenuanti generiche.

Confermata invece anche l’accusa di tentato omicidio della mamma che era scampata al tentativo di avvelenamento avvenuto nella loro casa di Ceretolo di Casalecchio. La donna si salvò perché mangiò poca pasta a causa dello strano sapore di quelle penne al salmone rivelatesi fatali.

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Proprio alla mamma del ragazzo la difesa del giovane aveva provato ad imputare l'omicidio del compagno 57enne sostenendo che la donna era affetta da depressione e avrebbe voluto uccidere se stessa, il figlio e il marito. Tesi respinta dai giudici ma che la difesa di Alessandro Leon Asoli continua a sostenere e che probabilmente riproporrà anche in appello, sostenuta dal padre del ragazzo ed ex della donna. “Hanno condannato un colpevole, ma non la colpevole” ha dichiarato infatti il papà di Alessandro, Davide Asoli, assicurandola la sua presenza al fianco del figlio anche nei prossimi gradi di giudizio.

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