Uccise il padre violento, la mamma di Alex: “Felice che non sia in carcere, è lui la vittima”
"Lui è una vittima, non un assassino. Sono felice che non sia in carcere". A parlare è Maria Cotoia, la mamma di Alex Pompa, il 18enne di Collegno, a pochi passi da Torino, che lo scorso 30 aprile ha ucciso il padre violento con dei coltelli da cucina. Lo ha fatto in una intervista al quotidiano La Stampa, in cui ha commentato la notizia diffusa ieri della decisione dei giudici del tribunale del riesame della città piemontese di scarcerare il ragazzo dopo che cinque compagni di classe si sono offerti di ospitarlo a casa per consentirgli di preparare la Maturità all’istituto alberghiero Prever di Pinerolo. Alex sconterà i domiciliari nell'abitazione di uno di loro, quello che lui considera il suo migliore amico e parteciperà all'esame di Stato, come aveva già auspicato anche il ministro dell'istruzione, Lucia Azzolina . "Ho sempre avuto fiducia nella giustizia, ci ho sempre creduto. E questa è la conferma. Sapevo che Alex prima o poi sarebbe stato capito", ha ripetuto la donna, aggiungendo che suo figlio le ha salvato la vita.
Il giorno dell'omicidio, infatti, Maria è stata aggredita verbalmente dal marito Giuseppe, operaio di 52 anni, che l'accusava di avere un amante. E tutto perché aveva salutato un collega dell'Ipercoop alla fine del turno di lavoro. Non era la prima volta che succedeva. L'uomo era accecato dalla gelosia, era spesso ubriaco, la seguiva di nascosto e ne scrutava ogni movimento. Ma quella sera la situazione è precipitata. Prima il fratello di Alex, Loris, ha inviato un sms allo zio, chiedendogli di intervenire dopo le minacce del padre che "avrebbe ucciso tutti", poi il ragazzo per difendere la sua famiglia ha preso dei coltelli dalla cucina e l'ha colpito ben 24 volte. Uno die fendenti usati si è spezzato. "I miei figli si sono messi in mezzo, hanno cercato di difendermi, come facevano sempre", dirà la mamma dopo l'intervento delle forze dell'ordine. Sempre la donna ha definito "un miracolo" la decisione dei giudici di attenuare la misura cautelare. "Alex merita una vita normale: quella che fino ad oggi non ha avuto", ha aggiunto l’avvocato Claudio Strata, che lo difende.