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Uccise il padre violento, Alex andrà ai domiciliari dal compagno di scuola

I giudici del tribunale del riesame di Torino hanno deciso di scarcerare il 18enne dopo che cinque compagni di classe si erano offerti di ospitarlo a casa per consentirgli di preparare l’esame di maturità all’istituto alberghiero Prever di Pinerolo. “Questo ragazzo merita la vita normale che non ha avuto negli ultimi 18 anni” ha detto in udienza il legale.
A cura di Biagio Chiariello
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Sconterà gli arresti domiciliari a casa del vicino di banco Alex Pompa, il 18enne di Collegno che la sera del 30 aprile ha ucciso il padre a coltellate per difendere la madre da un’aggressione. I giudici del tribunale del riesame di Torino hanno deciso, nella giornata di oggi, martedì 19 maggio, di scarcerarlo dopo che cinque compagni di classe si erano offerti di ospitarlo a casa per consentirgli di preparare l'esame di maturità all'istituto alberghiero Prever di Pinerolo. Sulla vicenda si era espressa anche la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, che nei giorni scorsi si era detta favorevole a permettergli l’ammissione all’esame di Maturità.

“Merita un’altra opportunità”

Il suo difensore, l'avvocato Claudio Strata, ha presentato un memoriale di 90 pagine con 200 messaggi audio che descrivono la situazione a casa Pompa."Questo ragazzo merita la vita normale che non ha avuto negli ultimi 18 anni" ha detto in udienza il legale. Stando a quanto ricostruito, il padre era geloso di tutti i componenti della famiglia e li controllava assiduamente e scaricava la sua ira su di loro anche per banali “errori”. Proprio come era avvenuto quel 30 aprile, quando la madre di Alex ha incontrato al supermercato, dove lavorava, un collega che l’ha salutata con una pacca sulla spalla. Un gesto che il padre di Alex non ha apprezzato. Una reazione che ha fatto temere al ragazzo che dalle minacce l'uomo di casa potesse arrivare ai fatti e così l’ha pugnalato fino ad ucciderlo. I giudici, anche se ancora mancano le motivazioni, sembrano avere dato ragione a questa tesi, mentre il pm che ha coordinato le indagini, Fabio Scevola, aveva parlato di un omicidio "per vendetta".

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