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Uccise il padre a Vittorio Veneto mentre dormiva, 27enne assolto per incapacità di intendere e volere

Il delitto si era consumato il 16 novembre del 2022, nella loro casa di Vittorio Veneto. Riccardo De Felice (oggi 27enne) era convinto che il padre non fosse il suo genitore biologico, ma un sosia, e che causasse disagi in famiglia picchiando lui e la madre. Oggi la decisione in Corte d’assise di Treviso.
A cura di Biagio Chiariello
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Assolto perché riconosciuto totalmente incapace di intendere e di volere al momento del gesto. È questa la sentenza che la Corte d'assise di Treviso ha pronunciato oggi, venerdì 31 gennaio, nei confronti di Riccardo De Felice, 27 anni, accusato di aver ucciso il padre 56enne, Francesco, il 16 novembre del 2022, nella loro casa di Vittorio Veneto, in provincia di Treviso.

Stando a quanto ricostruito, Riccardo avrebbe agito perché convinto che quello che aveva davanti non fosse veramente il suo padre biologico ma bensì un sosia che si era impossessato di lui e che questa entità fosse responsabile degli atti di violenza inflitti alla madre e al fratello. Francesco fu colpito prima con un attrezzo ginnico e poi con tre coltellate al collo e alla gola.

Definito come un ragazzo studioso e lavoratore, da qualche mese soffriva di disturbi mentali di cui non avrebbe parlato con nessuno. La malattia del padre (un tumore alla prostata) e alcuni problemi di salute personali potrebbero aver influito sul suo stato psicotico.

Il giorno prima del delitto, era stato visitato dal medico di base, che però non aveva riscontrato nulla di preoccupante. Due giorni dopo quel tragico 16 novembre, avrebbe dovuto sostenere il suo primo colloquio con gli specialisti di un centro di salute mentale.

De Felice è stato comunque messo sotto libertà vigilata per dieci anni in una comunità terapeutica situata nel veronese, dove risiede attualmente, essendo stato dichiarato non imputabile. Secondo quanto riportato dai suoi avvocati, gli è stato imposto di seguire rigidi protocolli psichiatrici e terapeutici. Inoltre, il giovane lavora per alcune ore al giorno come centralinista in un comune della provincia di Verona.

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