video suggerito
video suggerito

Uccise il figlio violento che gli estorceva denaro, Gaetano Rampello condannato a 21 anni di carcere

Gaetano Rampello è stato condannato a 21 anni di reclusione per l’omicidio del figlio Vincenzo (24 anni). Secondo quanto raccontato dall’ex poliziotto, il giovane lo minacciava per ottenere denaro e lo picchiava da anni.
A cura di Gabriella Mazzeo
183 CONDIVISIONI
Immagine

Aveva ucciso il figlio violento con 14 colpi della pistola di ordinanza: la Corte di Assise di Agrigento ha condannato il poliziotto 59enne Gaetano Rampello a 21 anni di reclusione. L'uomo, in servizio al reparto mobile della questura di Catania, aveva ucciso il figlio 24enne che da anni lo picchiava e gli estorceva denaro. I giudici hanno escluso le aggravanti della premeditazione e riconosciuto quelle generiche che hanno consentito una "riduzione" della pena.

L'omicidio è avvenuto il primo febbraio scorso in piazza Progresso, a Raffadali. Secondo quanto ricostruito, il 24enne aveva dato appuntamento al padre per chiedergli 30 euro. Stando a quanto rivelato dall'imputato, durante il breve confronto in piazza il giovane lo aveva minacciato pretendendo altro denaro. A quel punto, Rampello aveva estratto l'arma sparandogli 14 colpi alle spalle. 

Dietro l'omicidio, anni di violenze e sopraffazioni. La vittima 24enne viveva insieme a uno zio dopo uno dei tanti litigi avuti con il padre, al quale continuava a chiedere denaro sotto minaccia. All'ennesima richiesta di soldi, l'uomo avrebbe deciso di reagire, uccidendo però il figlio al termine di una violenta discussione.

Il 59enne dovrà risarcire l'ex moglie, l'ex cognato e l'ex suocera, che si sono costituiti parte civile durante il processo. La madre del 24enne ha testimoniato in aula, negando l'esistenza di problemi psichici. Insieme allo zio è finita sotto inchiesta per falsa testimonianza: secondo la Corte infatti, la donna e suo fratello potrebbero aver mentito sulla situazione psicofisica di Vincenzo Rampello, i cui problemi erano noti sia in paese che in ambito familiare. Ritenendo che possano essere stati reticenti e aver omesso qualche dettaglio, sono finiti sotto inchiesta e tutti  gli atti sono stati trasmessi alla Procura.

183 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views