Uccise il figlio di 3 mesi scaraventandolo a terra, condanna ridotta a 8 anni per Valentina Ferlauto
Uccise il figlio di 3 mesi lanciandolo a terra, in preda a un raptus che neppure lei è mai riuscita a spiegare ai giudici. La Corte d'assise d'appello di Catania ha ridotto la condanna di Valentina Ferlauto da 10 a 8 anni di reclusione. La Procura generale aveva chiesto per la mamma allora 28enne la conferma della sentenza di primo grado emessa nel giugno 2020 dal gip Pietro Currò. La donna è attualmente in una comunità terapeutica assistita nel Catanese.
Ha sempre sostenuto di aver agito con la "mente oscurata" e di non saper spiegare cosa sia successo in quel giorno di novembre del 2018. "Non volevo fare del male a mio figlio – ha però affermato più volte davanti alle forze dell'ordine e davanti ai giudici -. Io lo amavo molto". L'imputata ha raccontato di aver cercato di gettare il suo primogenito sul letto dopo essersi sentita male, senza però riuscire a spiegare la natura del suo malessere. Secondo l'avvocato Luigi Zinno, che si è occupato del caso, la Corte sarebbe d'accordo con la lettura dei fatti che vedeva Ferlauto responsabile di omicidio preterintenzionale. "Aspettiamo il deposito delle motivazioni – ha spiegato ancora il legale all'agenzia di stampa Ansa – fissato entro i prossimi 90 giorni, per avere contezza sulla valutazione dei giudici".
Nel novembre del 2018 la donna era stata arrestata con l'accusa di aver ucciso il figlio di soli 3 mesi scaraventandolo violentemente a terra. Fin dall'inizio lei aveva sostenuto di essere stata preda di un raptus e di non aver mai avuto intenzione di fare del male al bimbo di soli 3 mesi. Dopo la prima condanna a 10 anni, l'avvocato Zinno aveva annunciato di voler fare ricorso davanti alla corte d'assise d'appello, sostenendo l'esistenza di una parziale infermità mentale della donna. Della condizione psicologica di Ferlauto deve aver tenuto conto anche la Corte d'assise d'appello che ha ridotto la pena da 10 a 8 anni.