Uccise il compagno con una coltellata: Silvia Rossetto assolta per legittima difesa
Il fatto non costituisce reato. Con questa formula i giudici hanno assolto Silvia Rossetto, la donna di 49 anni che il 2 settembre di due anni fa uccise con una coltellata nel petto il compagno Giuseppe Marcon. Per lei, che aveva invocato la legittima difesa, la procura aveva chiesto la condanna a 9 anni e sei mesi di carcere per omicidio volontario.
Silvia e il compagno si erano conosciuti in una struttura di recupero per persone affette da disturbi mentali. Nel corso della relazione una psichiatra aveva evidenziato comportamenti violenti e maltrattanti da parte di Giuseppe Marcon a danno di Silvia, tanto da far aprire un fascicolo in Procura. La denuncia, tuttavia, non è riuscita a scongiurare la tragedia avvenuta il 2 settembre 2018 in via Juvarra, a Nichelino, nel Torinese, quando la donna ha colpito mortalmente il compagno durante una lite nella loro cucina. Dopo il delitto ha chiamato sua madre e si è consegnata alle forze dell'ordine.
Silvia, accusata di omicidio volontario, ha sempre ammesso le proprie responsabilità invocando la legittima difesa. Finora reclusa in carcere perché ritenuta pericolosa, Rossetto, tornerà libera. Quanto ai problemi mentali della donna, una perizia psichiatrica al processo aveva evidenziato nell'imputata un vizio parziale di mente, dichiarandola pericolosa e capace di reiterare il reato. Dopo l'assoluzione alcuni hanno sollevato il problema della pericolosità sociale della donna, che ora tornerà libera.