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Uccise i suoceri a colpi di ascia a Sassari, Baule in Tribunale: “Senza cattiveria, volevo intimorirli”

Fulvio Baule, 40 anni, ha raccontato la sua versione dei fatti durante il processo a Sassari per aver ucciso a colpi di ascia i suoceri Basilio Saladdino e Liliana Mancusa nel febbraio del 2022. “Volevo solo intimorirli, non l’ho fatto con cattiveria”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Uccise i suoceri a colpi di ascia nel febbraio 2022 e ridusse in fin di vita la moglie dal quale si era appena separato. Fulvio Baule è sottoposto a processo per il duplice omicidio e il tentato omicidio dell'ex coniuge a Sassari. Durante il processo, l'uomo ha fornito la sua versione dei fatti, affermando di "non aver avuto intenzione di uccidere".

"Quella sera ho portato i bambini a mia moglie in ritardo, mi sono scusato. Lei mi ha deriso e abbiamo litigato – ha ricordato -. Poi è arrivato il padre di lei. Mi è venuto incontro e urlava: ‘Pensa a fare il padre'. Ho preso l'ascia dal portabagagli, ma volevo solo intimorirlo. Lui mi è saltato addosso appena mi sono voltato, da lì non ricordo più nulla. L'ultima immagine di quella sera è il corpo di mia suocera riverso per terra e io insanguinato con l'ascia in mano, ma non ricordo nulla di quel che è successo prima".

Basilio Saladdino e Liliana Mancusa sono stati uccisi davanti casa a colpi di ascia dopo un diverbio fra Baule e la moglie dal quale si era appena separato, Ilaria Saladdino.

La donna fu portata in ospedale insieme alla madre, Liliana Mancusa, morta dopo un mese di agonia. Saladdino si è invece salvata dopo le cure dei medici e un lungo ricovero. Dopo l'omicidio, Fulvio Baule abbandonò in strada i due figli di un anno che erano in auto con lui poco prima del delitto.

"Ho visto il corpo di mia suocera, avevo l'ascia in mano e l'ho gettata per terra – ha raccontato -. Ho sentito le urla dal palazzo, dalle finestre degli altri appartamenti, e sono scappato. Sono andato a costituirmi ai carabinieri".

Secondo quanto da lui raccontato, l'uomo avrebbe perso lucidità dopo aver ucciso il suocero a colpi di ascia e la luce nella sua mente sarebbe tornata solo dopo aver colpito Liliana Mancusa. "Quando mi sono presentato dai carabinieri, loro mi hanno chiesto cosa avessi fatto. Io ho risposto: ‘Non lo so, un omicidio' ".

Secondo i testimoni, Baule avrebbe colpito più e più volte il suocero, anche quando quest'ultimo era già morto. Chi ha visto la scena, ha raccontato di averlo visto seduto sul corpo della vittima, intento a colpire anche dopo la sua morte.

"L'ascia l'avevo messa in auto il giorno prima, perché dovevo andare con mio padre a tagliare della legna. Non volevo uccidere i miei suoceri, non li vedevo da più di tre mesi". Poi, la giustificazione che alle orecchie dei giudici è sembrata più assurda. "Quello che ho fatto, non l'ho fatto con cattiveria".

Sono stati ascoltati in aula anche i genitori e la sorella di Baule, insieme a tre amici della coppia. Tutti hanno parlato di rapporti tesissimi tra la famiglia dell'imputato e quella della moglie. I consuoceri avevano avuto un violento litigio nell'agosto del 2021, durante la festa per il battesimo dei due gemellini figli di Baule e dell'ex moglie.

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