Uccise i genitori nel sonno a San Martino di Lupari, Diletta Miatello a processo per omicidio volontario
Diletta Miatello andrà a processo per l'omicidio dei genitori, Giorgio Miatello e Maria Angela Sarto, di 84 e 89 anni, uccisi il 27 dicembre del 2022 a San Martino di Lupari, in provincia di Padova. La figlia 52enne, rinviata a giudizio dalla giudice Domenica Gambardella al termine dell'udienza preliminare di venerdì 15 dicembre, dovrà rispondere di duplice omicidio volontario, il processo inizierà il 21 febbraio davanti alla Corte d'Assise.
La richiesta della difesa e la decisione del giudice
Come si legge sul Gazzettino, la difesa della donna, rappresentata dall'avvocata Elisabetta Costa, aveva da subito chiesto fare accertamenti circa la facoltà mentali della donna, che prima dell'omicidio era in cura presso il Centro di salute mentale di Cittadella. Era stata quindi avanzata una richiesta preliminare di incidente probatorio per nominare un consulente che determinasse la capacità di intendere e volere dell'assistita, con l'intenzione di richiedere poi al gup una sentenza di non luogo a procedere.
Ma la giudice ha dato ragione al pm Marco Brusegan, che si era opposto alla richiesta della difesa, rinviando Miatello a processo. In aula era presente l'avvocato Pietro Someda che rappresenta Chiara Miatello, sorella di Diletta, e sua figlia, nipote dei due coniugi uccisi. Entrambe si sono costituite parte civile. La 52enne dallo scorso dicembre è reclusa nel carcere di Montorio Veronese, dove è seguita da psicologi e psichiatri. Il capo d'imputazione per la donna è duplice omicidio aggravato dalla relazione affettiva e dalla minorata difesa delle vittime, data la loro età e il fatto che fossero addormentati, a cui si aggiunge l'aggravante della crudeltà nei confronti della madre.
Il movente e la dinamica dell'omicidio
Secondo quanto era stato ricostruito durante le indagini, il movente alla base del brutale assassinio dei due anziani coniugi sarebbe di natura economica. Diletta Miatello, ex vigilessa, dopo essersi dalla polizia locale di Asolo (Treviso) nel 2009, non sarebbe più riuscita a trovare un altro impiego stabile e sarebbero state continue le richieste di denaro ai genitori con i quali, per questo motivo, litigava frequentemente.
Tra le 2.45 e le 3.45 del 27 dicembre la 52 avrebbe avrebbe assalito prima il padre, che dormiva su una brandina nel soggiorno al piano terra dopo una brutta caduta di alcuni giorni prima, colpendolo molte volte alla testa con un vaso, fratturandogli cranio e naso, oltre a ferirlo a un braccio. L'uomo, trovato ancora vivo dai soccorritori, era morto dopo due mesi di agonia.
Dopo averlo ridotto in fin di vita, la figlia avrebbe raggiunto la camera dove la madre dormiva, al piano superiore dell'abitazione, e avrebbe colpito anche lei 24 volte alla testa con un grande piatto ornamentale. A trovare i genitori in un lago di sangue è stata l'altra figlia della coppia. La sorella era stata ritrovata solo alle 16, in un hotel di Romano d'Ezzelino (Vi), arrestandola.