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Uccise genitori e fratello: ora è libero e compra una casa coi soldi dell’eredità

Ferdinando Carretta è un uomo libero: nel 1989 uccise i genitori e il fratello e nascose i corpi in una discarica. Per i giudici, tuttavia, non è un soggetto pericoloso.
A cura di Davide Falcioni
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Ferdinando Carretta è un uomo libero: il 52 enne, che il 4 agosto 1989 uccise i genitori e il fratello nella loro casa di Parma, tornerà a vivere a Forlì, in Emilia Romagna, dove ha acquistato un appartamento. Paradossalmente ha potuto utilizzare proprio il denaro ricevuto grazie all'eredità ottenuta dopo la strage familiare. Come spiega Il Resto del Carlino "il magistrato di sorveglianza di Bologna ha accolto la richiesta del suo legale. A Forlì Carretta ha passato gli ultimi 9 anni in una comunità, dopo averne scontati altri sette e mezzo nell’Opg di Castiglione delle Stiviere".

Secondo il tribunale del capoluogo emiliano la pericolosità di Carretta si è decisamente attenuata tanto che ha potuto lasciare la comunità "Podere Rosa". In passato, tuttavia, i giudici avevano respinto analoghe richieste di liberazione presentate dalla difesa dell'uomo anche di fronte alla Cassazione. Ferdinando Carretta avrà comunque delle prescrizioni da rispettare: non potrà allontanarsi dall'abitazione dalla sera alla mattina successiva e per qualche tempo continuerà ad essere seguito da psichiatri ed educatori che verificheranno il suo percorso di reinserimento sociale.

Ferdinando Carretta riuscì a nascondere per anni la strage familiare: solo nel 1998, 9 anni dopo, fu inchiodato alle sue responsabilità. In quel periodo viveva a Londra e lavorava come pony express dopo aver fatto credere che i suoi familiari erano emigrati ai Caraibi. In realtà li aveva uccisi lui e, davanti alle telecamere di Chi L'Ha Visto, raccontò di aver nascosto i cadaveri in una discarica alla periferia di Parma. I corpi non vennero però mai trovati, così come l'arma del delitto. Cinque anni fa Carretta riuscì a vendere la casa del massacro – un appartamento di 120 mq al primo piano di una palazzina in via Rimini – per circa 200.000 euro, dopo un accordo con le zie sulla spartizione dell'eredità dalla quale ottenne anche circa 40.000 euro in contanti.

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