video suggerito
video suggerito

Uccise e mise l’ex nel bagagliaio, Andrea Paltrinieri suicida in cella dopo minacce da detenuti: indagine

Andrea Paltrinieri fu rinvenuto una decina di giorni fa nella cella del carcere modenese di Sant’Anna dove era rinchiuso per l’omicidio della ex moglie Anna Sviridenko. Aperta indagine per istigazione al suicidio dopo la scoperta di alcune minacce e insulti da parte di altri detenuti: picchiato in cella.
A cura di Antonio Palma
48 CONDIVISIONI
Immagine

Istigazione al suicidio, è questa l’ipotesi di reato della Procura di Modena per la morte in carcere di Andrea Paltrinieri, l’uomo aveva ucciso la ex moglie Anna Sviridenko, nel giugno dello scorso anno, infilando poi il corpo nel bagagliaio della sua auto. Secondo quanto emerso dalle prime indagini sul decesso del 50enne, infatti, l’uomo pare venisse insultato e minacciato da altri detenuti in cella.

Il corpo senza vita di Andrea Paltrinieri fu rinvenuto una decina di giorni fa nella cella del carcere modenese di Sant'Anna dove era rinchiuso dopo aver confessato il delitto della ex moglie 40enne, madre dei suoi due bambini. Secondo quanto stabilito finora, l’uomo aveva inalato gas del forneletto per uccidersi.

Dagli ulteriori accertamenti disposti dalla Procura, però, sarebbe emerso un clima ostale al detenuto in carcere. In particolare si parla di minacce e insulti da parte di altri detenuti nelle settimane precedenti al suicidio. Un fatto su cui gli investigatori vogliono fare luce approfondendo le circostanze. In estate era stato anche picchiato ma non era nella sezione protetta a causa del sovraffollamento, come ha spiegato al garante regionale dei detenuti.

Ora si dovrà cercare di capire se ci sia un legame diretto con l'estremo gesto e se ci fossero segnali sottovalutati delle sue intenzioni in cella. Il fascicolo al momento è a carico di ignoti e dunque non vi sono indagati.

Al momento del decesso Andrea Paltrinieri era in carcere da circa sei mesi, in attesa del processo e del giudizio a suo carico per la morte della ex. Nel giugno scorso, infatti, dopo aver soffocato la donna, aveva caricato il cadavere nel bagagliaio del furgone e portato il corpo alla caserma dei carabinieri di Modena, dove infine aveva confessato il delitto.

Alla base del femminicidio la separazione in corso e l'affidamento dei due figli piccoli. Sviridenko aveva avviato davanti all'autorità giudiziaria di Innsbruck la procedura per l'affidamento prevalente dei due figli contro la quale lui aveva fatto ricorso. Proprio il giorno dell'omicidio, c'era stata la sentenza che aveva decretato l'affido condiviso dei due bimbi di 3 e 5 anni che però sarebbero rimasti a vivere con la mamma.

48 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views