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Uccise a pugni una donna incontrata in strada: scarcerato ucraino 27enne

Scarcerato il pugile ucraino che uccise a pugni una donna filippina. Secondo la perizia, l’omicida è incapace di intendere e di volere e affetto da schizofrenia paranoide. Sgomento da parte dei familiari: “E’ una decisione difficile da digerire”.
A cura di Carmine Della Pia
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pugile ucraino scarcerato

Un uomo ucraino uscì di casa e uccise una donna filippina, la prima che passava per strada incrociando il suo passo. Accadeva nell’agosto del 2010 a Milano, il pugile ucraino Oleg Fedchenko, 27 anni, aveva lasciato la casa di sua madre e, forse in seguito ad un litigio, aveva deciso di sfogarsi sulla prima persona che aveva visto in strada, una colf filippina di 41 anni, massacrata di pugni. L’uomo è stato giudicato incapace di intendere e di volere, ed è stato scarcerato oggi su decisione del gup di Milano, Roberta Nunnari, a quasi due anni dall'omicidio. Visto lo stato di infermità mentale, Oleg trascorrerà 5 anni presso una struttura psichiatrica.

Il pugile omicida soffre di schizofrenia

Si chiamava Emlou Arversu la donna filippina uccisa. Si era imbattuta in Oleg la mattina del 6 agosto 2010, aveva portato a scuola uno dei suoi nipotini e si apprestava a rincasare. Il pugile ucraino lasciava l’abitazione di sua madre in evidente stato confusionale, e, una volta avvistata la donna, ne faceva il mirino di una brutale aggressione: prima l’aveva sbattuta contro una vetrina, poi una raffica infinita di pugni e calci, continuando ad infierire anche quando Emlou era già riversa a terra, incosciente.

Nel maggio del 2011 il professore Ambrogio Pennati aveva depositato la perizia psichiatrica disposta dal gip di Milano Cristina Censo. Oleg Fedchenko, assistito da i legali Paola Boccardi e Maria Rosa Santini, è stato giudicato totalmente incapace di intendere e di volere, al momento dell’aggressione, poiché affetto da schizofrenia paranoide. L’uomo è stato condannato a 9 mesi di carcere, già scontati in forma preventiva, per detenzione di armi, ma per l’omicidio di Emlou dovrà trascorrere 5 anni in un ospedale psichiatrico. Perplessi e addolorati i familiari della vittima, che ha lasciato il marito e tre bambini. L’unico commento è affidato al proprio legale, l’avvocato Fabio Belloni: “E’ una sentenza difficile da digerire. Leggeremo le motivazioni e vedremo cosa potremo fare”.

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