video suggerito
video suggerito

Uccise a coltellate il padre violento, al via il processo per Makka: “Ma non potrà tornare a scuola”

Si è aperto ieri ad Alessandria il processo a carico di Makka S., la 19enne che il marzo dello scorso anno uccise a coltellate il padre che da tempo vessava lei e la madre a Nizza Monferrato. Negata la richiesta di far tornare la ragazza a scuola in presenza dotandola di braccialetto elettronico.
A cura di Ida Artiaco
292 CONDIVISIONI
Immagine

È cominciato ieri presso la Corte d'Assise di Alessandria il processo a carico Makka S., la 19enne che il marzo dello scorso anno uccise a coltellate il padre che da tempo vessava lei e la madre a Nizza Monferrato, nell'Astigiano. La ragazza è accusata di omicidio volontario premeditato. Secondo la Procura avrebbe ucciso l'uomo, 50 anni, con un coltello lungo 30 centimetri, acquistato poco prima che in casa scoppiasse la lite all'origine del delitto.

Per la 19enne, che si trova attualmente ai domiciliari, era stato chiesto il rito abbreviato, giudicato però inammissibile in considerazione delle aggravanti. Nella prima udienza davanti alla Corte d'Assise di Alessandria, il legale Massimiliano Sfolcini ha chiesto e ottenuto una perizia su alcune registrazioni audio effettuate nell'appartamento poco prima dell'omicidio da Makka, la sorella 15enne e la madre. Si tratta di audio in russo che, secondo la difesa, dimostrerebbero il terrore che regnava in famiglia a causa del padre. È stata invece negata, ancora una volta, la richiesta di far tornare la ragazza a scuola in presenza dotandola di braccialetto elettronico. "Studia per conto suo ma vorrebbe andare a scuola, è fortemente provata. Non sta bene. L’apertura del processo la destabilizza emotivamente", ha detto il suo avvocato come riporta La Stampa.

L'omicidio del padre di Makka si consumò il primo marzo 2023 nella casa di famiglia, di origine russa e di religione musulmana, a Nizza Monferrato. Quel giorno, oltre ai coniugi e a lei, c’erano i fratelli più piccoli, due maschi e una femmina. "Le ha messo le mani al collo. Non le ha nemmeno dato tempo di svestirsi. Ho cercato di dividerli, di dire ‘basta papà, fermati'. Ma lui mi ha inseguita. Poi ha picchiato anche me", aveva raccontato la ragazza il giorno stesso del delitto, ribadendo di essere "intervenuta per difendere mia madre e a quel punto papà mi ha inseguita e preso a pugni, per questo l'ho ucciso. Non volevo farlo, mi sono difesa".

292 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views