Uccise 23enne che accoltellava passanti a Rimini, torna in servizio il carabiniere: “Ho fatto il mio dovere”

È tornato regolarmente in servizio il maresciallo Luciano Masini, il 55enne comandante dei carabinieri della stazione di Villa Verucchio, in provincia di Rimini. Il militare dell’arma si era preso alcuni giorni di pausa dal lavoro in seguito all’inchiesta a suo carico per aver ucciso il 23enne che accoltellava passanti a caso la notte di capodanno nella città romagnola.
Nei confronti del maresciallo, infatti, non era stato disposto alcun provvedimento restrittivo da parte della magistratura e allo stesso modo nessuno provvedimento di sospensione era arrivato da parte dell’Arma. Masini, dopo il terribile fatto di sangue e dopo aver saputo dell’indagine per eccesso di difesa, aveva però preferito prendersi alcuni giorni di stop ma già nei giorni scorsi è tornato a guidare la locale stazione dei carabinieri.
Del resto fin da subito aveva affermato di aver fatto solo il suo dovere e la stessa magistratura ha chiarito che la sua iscrizione nel registro degli indagati è solo un atto dovuto per permettergli di nominare un perito di parte che partecipasse all’autopsia sulla vittima degli spari. “Sono tranquillo. Ho fatto il mio dovere per difendere l’incolumità dei passanti” aveva spiegato il luogotenente carica speciale dei carabinieri che risulta indagato per eccesso di difesa.
Le indagini sulla morte del 23enne Muhammad Abdallah Abd Hamid Sitta intanto sono andate avanti e prevedono una perizia balistica per ricostruire la dinamica dei fatti. Secondo quanto ricostruito finora, il carabiniere avrebbe esploso diversi colpi di arma da fuoco dopo aver più volte invitato il giovane a mettere giù il coltello e a non avvicinarsi.
Il 23enne in precedenza aveva ferito con la stessa arma da taglio quattro persone incrociate per caso in strada a Villa Verucchio. Cinque i colpi che lo hanno raggiunto e ucciso poco dopo quando il maresciallo Luciano Masini ha estratto l’arma d’ordinanza e fatto fuoco.
Al fianco del miliare si erano schierati fin da subito tutti, dalle istituzioni locali e nazionali ai semplici cittadini che hanno sfilato in strada a suo sostegno e hanno anche avviato anche una raccolta fondi per le spese legale del carabiniere. Anche il Ministro della difesa Crosetto aveva pubblicamente chiesto all’arma "di concedere un encomio solenne al luogotenente carica speciale dei carabinieri Luciano Masini.