Uccisa in casa e abitazione incendiata, confessa l’omicida di Marcella Boraso, arrestato un complice
Dopo mesi di indagine in poche ore si è arrivati a una doppia svolta per l'omicidio di Marcella Boraso la donna di 59 anni trovata senza vita nel luglio scorso a Portogruaro, nel Veneziano, a seguito di un controllo in casa sua per un incendio. Il presunto resposabile del delitto, già in carcere, infatti ha confessato l'omicidio facendo anche il nome di un presunto complice che è stato arrestato nelle scorse ore. Dopo Wail Boulaied, 23enne di origini marocchine, è finito così in manette anche il connazionale Mohammed Rabig, di 21 anni.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, quel 21 luglio i due giovani avevano trascorso la serata con la vittima prima di ucciderla perché lei aveva scoperto che uno di loro aveva tentato di rubare in casa. Infine avrebbero appiccato il fuoco all'abitazione per cercare di nascondere le tracce. A individuare il corpo di di Marcella Boraso erano stati i vigili del fuoco, intervenuti su segnalazione dei vicini che avevano visto del fumo fuoriuscire dall'appartamento. Sul corpo della donna erano presenti però delle ferite al capo ed erano scattare subito le indagini. Il 23enne che abitava in zona era stato arrestato poco dopo la scoperta del delitto perché individuato subito come una persona che frequentava la donna.
Boulaied inizialmente ha negato ma, dopo quattro mesi in carcere, nei giorni scorsi ha infine deciso di confessare il delitto chiamando però in causa anche l'amico e connazionale arrestato oggi. Nel pomeriggio a Portogruaro, in esecuzione di un Ordine di custodia emesso dal Gip del Tribunale di Pordenone Rodolfo Piccin su richiesta della Procura di Pordenone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Venezia e della Compagnia di Portogruaro infatti hanno arrestato Mohammed Rabig, con l'accusa di omicidio e incendio doloso.