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Uccisa dopo lite in famiglia a Brindisi, la rabbia della figlia di Irene: “Mamma ti farò giustizia”

Il dolore della figlia di Irene Margherito, la 47enne di Brindisi, morta in ospedale ieri dopo essere stata colpita alla testa da un proiettile esploso da suo cognato, il 55enne Adamo Sardella: “Mamma, ti prometto che ti farò giustizia”.
A cura di Ida Artiaco
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Irene Margherito (Foto Facebook)
Irene Margherito (Foto Facebook)

"Mamma, ti prometto che ti farò giustizia". È questa la frase che oggi è comparsa sui social scritta da Natalia, la figlia di Irene Margherito, la 47enne di Brindisi, morta in ospedale ieri dopo essere stata colpita alla testa da un proiettile esploso da suo cognato, il 55enne Adamo Sardella, al culmine di una lite avvenuta domenica a Mesagne.

Tanti i commenti arrivati sempre sui social di vicinanza alla ragazza per la morte della madre, che stava per diventare nonna. "Mamma ma che hai fatto? Te ne sei andata….E tuo nipote???", ha scritto la figlia in un altro messaggio.

Saranno donati gli organi della donna, spiegano dall'Asl Brindisi, la quale "aveva formalmente espresso in vita la volontà di donare i suoi organi e i familiari hanno rispettato la sua decisione senza esitazione".

Il cognato che ha esploso il colpo fatale per la 47enne si trova ora in carcere con l'accusa di omicidio volontario e tentato omicidio nei confronti del compagno della vittima. Domani, mercoledì 29 maggio, assistito dall’avvocato Vito Epifani, si presenterà davanti al gip del tribunale di Brindisi, Stefania De Angelis, nell’ambito dell’interrogatorio di convalida dell’arresto. In quella sede si capirà se gli saranno contestate anche eventuali aggravanti.

Ancora ignoto il movente che sarebbe alla base della lite sfociata nel sangue. Il dramma si è consumato nella tarda mattinata di domenica scorsa sulla complanare della strada statale 7 per Taranto, fra Brindisi e Mesagne (direzione Mesagne). Da quanto emerso finora e ricostruito grazie all'ausilio dei video ripresi dalle telecamere di sorveglianza, si presume che Sardella e la cognata, moglie del fratello, deceduto più di 10 anni fa, si siano dati appuntamento davanti alla sede di un’azienda situata a un centinaio di metri dalla Cittadella della ricerca. La 47enne era bordo di una Nissan Juke, insieme al suo compagno.

Durante la discussione, Sardella avrebbe esploso diversi colpi di pistola contro la Nissan. Un proiettile ha infranto il finestrino anteriore destro della vettura e ha raggiunto Irene, seduta sul sedile passeggero, alla testa. Trasferita in ospedale in condizioni critiche, ne è stato dichiarato il decesso il giorno successivo. Il compagno, nella colluttazione, invece ha riportato ferite di lievi entità alla testa.

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