Uccisa dal padre a Nuoro, la figlia 25enne gli aveva dedicato la tesi: “L’amore più grande della mia vita”
"A mio padre, l'amore più grande della mia vita". Così Martina aveva definito l'uomo che quella vita gliel'ha tolta. La ragazza di 25 anni questa mattina a Nuoro è stata uccisa insieme alla madre dal 52enne Roberto G., suo padre, che si è poi suicidato.
La 25enne si era laureata due anni fa all'Università di Sassari. Alla prima pagina della sua tesi aveva fatto una foto, poi l'aveva pubblicata sui social, messa come copertina del suo profilo. Insieme a quella per il padre, nello stesso foglio era stata stampata anche una dedica per la mamma: "A mia madre, che ci ha creduto prima che ci credessi io".
In questa tragedia, oltre alle 3 vittime, si contano anche 4 feriti: i figli di 10 e 14 anni della coppia (il primo è in gravissime condizioni e non deceduto, come appreso in un primo momento, ndr), la madre del 52enne e un vicino di casa.
Secondo quanto è stato ricostruito nelle scorse ore, l'uomo avrebbe colpito prima la moglie, Giuseppina M., 43 anni, poi la figlia, i due minori e il vicino, incontrato casualmente sul pianerottolo. Poco dopo l'assassino avrebbe raggiunto l'abitazione della madre, una donna di 83 anni. Dopo averla aggredita, le avrebbe sparato e qui si sarebbe tolto la vita.
L'uomo era un operaio forestale e un sindacalista della Fai Cisl, componente del direttivo territoriale e regionale dell'organizzazione. Incensurato, il 52enne era un grande appassionato di armi da fuoco. La pistola calibro 7.65 con cui ha ucciso moglie e due figli era detenuta regolarmente.
Al momento non risultano nei suoi confronti segnalazioni o denunce di violenze in ambito familiare, come hanno riferito gli inquirenti. A quanto si apprende, sembra che i due coniugi fossero separati. Chi indaga sulla strage familiare sta cercando di capirne il movente. L'accaduto ha sconvolto la comunità e le persone che conoscevano la famiglia .