video suggerito
video suggerito

Uccisa dal marito a mani nude, il dramma di Emanuela: “Se lui avesse chiesto prima aiuto si sarebbe salvata”

Dai primi risultati dell’autopsia effettuata sul corpo di Emanuela Massicci, la maestra di 45 anni e mamma di due bambini uccisa dal marito Massimo Malavolta nella loro casa di Ripaberarda (Ascoli Piceno), emerge che ha sofferto a lungo e che si sarebbe potuta salvare se lui avesse lanciato prima l’allarme.
A cura di Ida Artiaco
7 CONDIVISIONI
Immagine

Emanuela Massicci, la maestra di 45 anni e mamma di due bambini uccisa dal marito Massimo Malavolta nella loro casa di Ripaberarda, piccola frazione del comune di Castignano in provincia di Ascoli Piceno, avrebbe potuto salvarsi. È quanto emerge dai primi risultati dell'autopsia effettuata sul corpo della donna, che sarebbe morta a causa della perdita di sangue dovuta a fratture e traumi, che hanno provocato a loro volta un'agonia prolungata, come riporta Il Resto del Carlino. Sorge quindi il sospetto che la donna potesse essere salvata se soccorsa in tempo, se lui avesse chiesto aiuto invece di vegliare per ore il corpo. Ma il condizionale è d'obbligo.

La morte di Emanuela Massicci è stata infatti approssimativamente stimata tra l'una e le due di notte, mentre l'allarme è stato dato solo alle 5.32, quindi sette ore dopo, quando era ormai troppo tardi per intervenire. Sul corpo della 45enne sono state trovate lesioni pregresse, segno di probabili precedenti episodi di violenza.

I carabinieri stanno indagando anche su certificati medici che giustificavano l'assenza della vittima da scuola durante la supplenza terminata il 25 novembre.

All’arrivo dei primi soccorsi sul posto, lo scorso 19 dicembre, la vittima giaceva nella stanza da letto dell’abitazione come se fosse sta ricomposta ma aveva segni di tumefazioni ed ecchimosi sul viso e su tutto il corpo. Il marito invece era in stato di shock, ferito e sanguinante dai polsi dopo essersi tagliato le vene. In casa nelle altre stanze vi erano i figli della coppia di 11 e 12 anni.

Malavolta, ricoverato per problemi psichiatrici al Mazzoni, era in cura da anni presso il Centro di Salute Mentale, con frequenti accessi alla struttura, spesso accompagnato dalla moglie. La Procura ha acquisito la documentazione del suo percorso terapeutico e ha sentito un medico della struttura. Il giudice ha disposto il trasferimento di Malavolta nel carcere di Ascoli Piceno non appena le sue condizioni lo permetteranno. Intanto, la famiglia della maestra di Castignano è in attesa della restituzione della salma per organizzare il funerale. Il nulla osta potrebbe giungere oggi o domani.

7 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views