Uccisa dal marito a Gravina, le ultime parole della donna alla figlia: “Mi ha chiusa nell’auto in fiamme”
Prima di morire, Maria Arcangela Turturo ha raccontato alla figlia gli ultimi istanti di vita. La 60enne, data alle fiamme dal marito Giuseppe Lacarpia, ha parlato con la figlia per l'ultima volta dopo essere riuscita momentaneamente a fuggire dalla vettura in fiamme nella quale era stata rinchiusa dal partner.
Pur essendo parzialmente ustionata, Turturo era riuscita a fuggire dalla macchina, ma Lacarpia l'avrebbe immobilizzata a terra provocandole fratture allo sterno e alle costole che hanno poi causato il decesso della 60enne in ospedale.
Dopo la fuga dalla macchina, la donna ha raccontato alla figlia che il marito l'aveva imprigionata nella macchina in fiamme. "Voleva uccidermi" ha spiegato alla ragazza che invece ha continuato a riprendere l'aggressione con il cellulare mentre cercava di allontanare il padre dalla mamma.
"Mi voleva uccidere, mi ha messo le mani alla gola" ha ribadito la 60enne anche davanti al poliziotto che l'ha assistita dopo l'aggressione. Lacarpia è stato arrestato e ascoltato dai poliziotti, ha dichiarato di aver perso il controllo dell'auto e di aver sbattuto contro un muretto. La vettura avrebbe a quel punto preso fuoco e nel suo racconto, lui stesso avrebbe estratto dalle lamiere il corpo della moglie.
Fondamentali per la ricostruzione dell'accaduto non solo le dichiarazioni della vittima, ma anche quello che ha raccontato la figlia e i testimoni che hanno assistito all'omicidio. L'uomo era già stato in carcere, quasi 15 anni fa, per aver tentato di uccidere il figlio intervenuto per sedare una lite tra i genitori. In quell'occasione, il padre lo aveva ferito con un coltello. Oggi avrebbe dovuto sottoporsi a una visita medica dopo il ricovero delle scorse settimane per problemi neurologici.
Una delle figlie della coppia ha raccontato che la donna aveva più volte detto di essere sicura che il marito l'avrebbe uccisa. È stata sempre lei a raccontare agli agenti che il padre era spesso violento e che per tre volte la madre era finita in ospedale a causa delle aggressioni subite.
La vittima spesso avrebbe lasciato il tetto coniugale per rifugiarsi a casa delle figlie. Solo dieci giorni, ha riferito una delle figlie, perché poi tornava a casa. L'uomo soffrirebbe di problemi neurologici per i quali è stato anche ricoverato per qualche tempo.