Uccisa con il compagno dall’ex marito: “Vera aveva denunciato le violenze, ma hanno minimizzato”
Riemergono in maniera forte le storie delle tante donne maltrattate o uccise dai propri compagni e/o mariti. E con loro il ricordo affidato ad amici e famigliari o anche a coloro i quali hanno provato a difenderle, come nel caso di Vera Myrtaj, la donna di 37 anni uccisa, insieme al compagno Flonino Merkuri, 23 anni, dall'ex marito. Viron Karabollaj, ha accoltellato a morte i due nella loro villetta di Spinea, nel Veneziano, prima di togliersi la vita impiccandosi nell'azienda dove lavorava. Un femminicidio che si aggiunge alla già lunga lista che da inizio anno conta 52 vittime.
Tra queste c'è anche Vera che la sera del 20 novembre è stata uccisa dall'ex marito che due anni fa aveva lasciato a causa delle violenze e i maltrattamenti che l'aveva costretta a subire negli anni. Lo sa bene l'avvocato Barbare Berto che ha accompagnato la 37enne, che viveva con le figlie di 15 e 13 anni, nel suo lungo iter giudiziario iniziato con le denunce proprio nei confronti del marito. In una lunga lettera pubblicata anche attraversi i propri canali social, la legale ricorda la storia di Vera e soprattutto punta il dito contro chi ha minimizzato i suoi racconti o non ha compreso la gravità della situazione.
“Perdona chi ha confuso il conflitto con la violenza, chi ha minimizzato e mistificato – scrive l'avvocato Berto – hai lottato per le tue bambine, come le chiamavi tu, le stavi crescendo sola con la forza e la determinazione di una tigre. Hai creduto comunque nelle Istituzioni che non sempre ti hanno compreso e nella Magistratura, con i suoi tempi, che non sempre coincidono con quelli di chi merita giustizia”.
Una storia che non è finita come le due donne si aspettavano, ovvero con il ritorno a una vita normale per Vera, lontana da quell'uomo che la maltrattava: “Proprio quando eravamo più tranquille, quando mancava davvero poco per lasciarsi tutto alle spalle sei stata vigliaccamente uccisa – continua la legale – non avrai la sentenza che attendevamo a brevissimo perché contrariamente a quanto è stato scritto, NON è vero che non vi erano denunce, c'era molto di più. Pendeva un procedimento penale per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale e questo va detto e ricordato. Te lo devo come ultimo gesto”.