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Uccisa a morsi dal marito, la famiglia di Eleonora Perraro: “Giustizia in tempi certi”

Si è aperto, davanti alla Corte d’Assise di Trento, il processo per l’omicidio di Eleonora Perraro, la donna uccisa brutalmente la notte tra il 4 e il 5 settembre del 2019 nel giardino del locale Sesto Grado di Nago (Trento). Sul banco degli imputati è salito l’allora marito, Marco Manfrini. Il 50enne è accusata di averla picchiata, presa a morsi e strangolata.
A cura di Angela Marino
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Si è aperto, davanti alla Corte d'Assise di Trento, il processo per l'omicidio di Eleonora Perraro, la donna uccisa brutalmente la notte tra il 4 e il 5 settembre del 2019 nel giardino del locale Sesto Grado di Nago (Trento). Sul banco degli imputati si è seduto l'allora marito, Marco Manfrini, accusato di omicidio volontario aggravato. "Non mi aspettavo che ci sarebbe stato anche lui", ha commentato a l'Adige, Erika Perraro, sorella della vittima. "Per me però oggi in quest’aula c’era solo Eleonora. Il mio auspicio è che venga fatta giustizia in tempi certi, è quello che chiediamo. Per noi – prosegue Erika Perraro – ma anche come monito e incoraggiamento per tutte quelle donne che hanno paura a denunciare e per le famiglie che come noi hanno vissuto una tragedia simile".

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A incastrare Manfrini sono state le prove raccolte dai militari del RIS di Parma, in particolare le tracce genetiche presenti sulla dentiera di Manfrini – pelle e peli – e appartenenti a Eloenora, hanno dimostrato che l'uomo l'ha presa a morsi. Sul volto, sullo zigomo, sul labbro. Per non parlare del sangue presente sugli abiti che il 50enne ancora indossava quando ha allertato il 112. Secondo la ricostruzione del RIS e dell'autopsia, Eleonora sarebbe stata picchiata selvaggiamente e infine strangolata. Perfino il cane di lei, che abbaiava disperato per salvare la proprietaria, è stato picchiato brutalmente. Marco Manfrini è accusato di omicidio volontario aggravato. Rischia l'ergastolo.

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Stando alle testimonianze degli amici e dei parenti della vittima la relazione tra Eleonora e Manfrini era costellata da ripetute violenze da parte di lui. Prima del delitto Manfrini era stato ammonito dal Questore per aver aggredito la moglie. Già in passato, inoltre, Marco Manfrini  era stato condannato per violenza sessuale, lesioni e minacce nei confronti della sua ex convivente.

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