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Uccisa a colpi di pistola davanti al figlioletto: ergastolo per il marito

Giuseppe Pilato è stato condannato al carcere a vita per aver ucciso la giovane moglie Mary Cirillo nel loro appartamento di Monasterace (Reggio Calabria). Il delitto andò in scena sotto gli occhi del figlio minore della coppia. Fu la figlia di dieci anni a trovare il corpo.
A cura di Angela Marino
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Omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione. Questa l'imputazione con la quale Giuseppe Pilato è stato condannato al carcere a vita per aver ucciso la giovane moglie Mary Cirillo. Il delitto andò in scena sotto gli occhi del figlio minore della coppia. La sentenza è stata emessa dalla Corte d’assise di Locri, che ha accolto la richiesta del pubblico ministero, Rosanna Squeglia.

L'omicidio di Mary Cirillo

Il 18 agosto 2014 il commerciante sparò alla moglie nel loro appartamento di Monasterace (Reggio Calabria). Fu una delle figlie della coppia a scoprire il corpo senza vita della madre, due ore dopo, rincasando. Intanto Pilato si era dato alla fuga per consegnarsi solo 5 giorni più tardi alle forze dell'ordine. L'uomo si professò innocente affermando di aver solo ritrovato il corpo della 31 enne e di non sapere cosa fosse accaduto nell'appartamento quel pomeriggio. Pilato fece riferimento anche a una persona sulla quale le forze dell'ordine avrebbero dovuto indagare perché, secondo il commerciante, avrebbe avuto una relazione con Mary. Tuttavia il processo ha decretato la colpevolezza del 32enne. Secondo i giudici l'uomo avrebbe agito per gelosia.

L'sms: "Ti uccido"

I due avevano una relazione travagliata segnata da tradimenti, separazioni e riconciliazioni. Una altalena finita con il colpo di pistola sparato da Pilato contro la moglie. Quello di Pilato, però, secondo i periti non sarebbe stato un raptus ma un disegno omicida freddo e lucido. L'uomo è stato giudicato consapevole, anzi, la sua posizione è stata aggravata da un agghiacciante sms inviato alla moglie prima del delitto. "Ti uccido" scrisse Giuseppe a Mary. Ormai avvezza alle scenate e alle frequenti liti, la donna non diede peso alla minaccia.

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