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Uccisa a Cesena davanti alla figlia di 5 anni. L’omicida barricato nel Duomo di Cervia, poi si spara

La vittima è una donna barese di 44 anni, stava accompagnando la figlia all’asilo quando è stata raggiunta da due colpi di pistola. La persona sospettata di omicidio è un suo vecchio compagno, in passato denunciato per molestie.
A cura di Susanna Picone
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La vittima è una donna barese di 44 anni, stava accompagnando la figlia all’asilo quando è stata raggiunta da due colpi di pistola. La persona sospettata di omicidio è un suo vecchio compagno, in passato denunciato per molestie.

Ore 19.50 – Da quanto si è appreso, all’improvviso, mentre stava parlando con i negoziatori, l’uomo si è sparato un colpo di pistola al cuore. È morto poco dopo, vani i tentativi di rianimarlo. Nel corso di questa lunga giornata, dopo l’omicidio avvenuto stamane a Cesena, aveva più volte detto ai mediatori nel Duomo di Cervia che non avrebbe voluto uccidere la sua ex compagna. Da Bari stava arrivando a Cervia anche un parente molto stretto del 60enne, probabilmente suo figlio.

Ore 19.30 – Il killer si è ucciso. Si è tolto la vita dopo ore di trattative con le forze dell'ordine l'uomo che stamane ha sparato e ucciso a Cesena la sua ex compagna Sabrina Blotti.

Ore 19.10 – Spari in chiesa. A Cervia, verso le 18.30, è stata udita la deflagrazione di un colpo di arma da fuoco all’interno del duomo. A quanto pare è Delle Foglie che ha puntato l’arma contro se stesso. All'interno della chiesa sono entrati i sanitari ma non sono ancora state fornite spiegazioni. È stato fatto tornare indietro un elicottero del 118 intervenuto in un primo momento.

Ore 18.40 – L’assassino ancora asserragliato nel duomo si chiama Gaetano Delle Foglie, è un 60enne originario di Bari come la sua vittima uccisa stamane a Cesena, Sabrina Blotti. Chi ha visto Delle Foglie ha raccontato che è molto scosso e che sembra non avere alcuna intenzione di lasciare la chiesa. Alcuni quotidiani locali scrivono che l’assassino è stato circondato da polizia e carabinieri armati di pistola e mitra e con addosso giubbotti anti-proiettili. Nel duomo di Cervia sarebbero arrivati anche uno psichiatra e due esperti da Bologna. Delle Foglie più volte avrebbe ripetuto, nel corso della giornata, che non era sua intenzione uccidere la donna.

Ore 16.50 – Da quanto si apprende l’uomo avrebbe detto che non voleva uccidere la sua vecchia compagna ma solo farle paura. Intanto continua la negoziazione con le persone presenti nel Duomo di Cervia mentre fonti dell’Arma non hanno confermato la notizia degli spari avvertiti in precedenza. Nessun colpo sarebbe dunque stato esploso, né all’interno, né all’esterno del duomo.

Ore 16 – I tentativi di mediazione con l’uomo barricato nel Duomo di Cervia continuano. Secondo quanto si è appreso, il presunto assassino avrebbe chiesto acqua da bere e un secchio. Al Duomo sono arrivati anche il procuratore capo di Forlì-Cesena e il vescovo di Ravenna, monsignor Giuseppe Verucchi.

Update ore 15 – Il presunto killer nel Duomo di Cervia. Secondo quanto si è appreso il presunto responsabile dell’omicidio è asserragliato all’interno del Duomo di Cervia. Davanti al duomo si trovano gli uomini delle forze dell’ordine e sarebbero stati avvertiti dei colpi di arma da fuoco. Insieme al 60enne, per tentare una mediazione, ci sarebbe il parroco, don Umberto Paganelli, il procuratore capo di Ravenna, Roberto Mescolini e i sostituti, Roberto Ceroni e Angela Scorza. Il presunto killer sarebbe appoggiato all’altare con in mano la pistola che ogni tanto punta verso di sé, al petto e al volto. Fuori tutta l’area è stata transennata.

Stava uscendo di casa per portare la sua bambina di cinque anni all’asilo quando, dinanzi alla piccola, è stata freddata con due colpi di pistola, stando a sentire alcuni testimoni da un sessantenne col quale la donna aveva avuto una relazione in passato. La vittima è una donna di 44 anni residente a Cesena ma originaria di Bari: lì dove è stata uccisa si era trasferita da alcuni anni con la sua famiglia, qualche mese fa si era separata dal marito ed ora aveva con sé la bambina di 5 anni e un altro figlio che al momento della sparatoria era già a scuola. Prima una lite, poi gli spari in strada alle 9 di mattina, in via Mameli. Questa la dinamica ricostruita da alcuni operai che stavano lavorando nelle vicinanze del luogo del delitto e che hanno chiamato i primi soccorsi. Inutile la corsa disperata in ospedale per la donna, morta per le gravissime lesioni riportate.

Il 60enne in passato denunciato per stalking – A rendere ancor più macabro l’ennesimo atto di violenza nei confronti della donna c’è la ricostruzione degli investigatori secondo i quali, circa due mesi fa, la vittima aveva denunciato il presunto colpevole dell’omicidio per stalking e atti persecutori. Ora è caccia al mostro che, stando alla testimonianza degli operai, è scappato in auto subito dopo aver sparato alla donna. Solo qualche settimana fa, in seguito agli ultimi tremendi casi di donne uccise dai “propri” uomini il gruppo di “Se non ora quando” aveva lanciato un appello per dire “Stop al femminicidio”: una petizione immediatamente accolta da migliaia di persone unite per sconfiggere questa piaga italiana che giorno dopo giorno ritorna prepotente.

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