Uccide l’ex moglie davanti ai figli: “Braccialetto elettronico disattivato? Volevamo tornare insieme”
Volevano tornare insieme per questa, quando è tornato a casa, il braccialetto elettronico è stato disattivato. È questo quanto ha raccontato agli inquirenti l'uomo di 48 anni che ieri ha ucciso a coltellate la ex moglie Roua (34 anni), a Torino davanti ai due figli.
Secondo la deposizione fornita dall'uomo, nei cui confronti era stato disposto da tempo il divieto di avvicinamento (di 500 metri), comprensivo di braccialetto antiviolenza, che avrebbe dovuto segnalare eventuali violazioni ma che ieri non ha funzionato, sarebbe stata proprio la vittima a evitare di dare l'allarme in virtù della ripresa della relazione.
Tuttavia, gli investigatori che si stanno occupando del caso non sono convinti della ricostruzione dei fatti fornita dall’autore del femminicidio. Nella deposizione, il48enne ha affermato che intendeva consegnarsi alle autorità dopo il delitto. Avrebbe tentato di raggiungere a piedi la stazione dei carabinieri più vicina al quartiere Barriera di Milano, a Torino nord, e avrebbe spiegato la situazione a una pattuglia dei vigili urbani che aveva incontrato per la strada.
Per chiarire la dinamica dell'accaduto i carabinieri stanno svolgendo altri accertamenti. Sempre sul mancato funzionamento del braccialetto elettronico è intervenuto anche Fabio Giuseppe Lombardo, l'avvocato che ha assistito l'uomo nel procedimento per maltrattamenti nei confronti della moglie, per il quale era anche finito in carcere la scorsa estate. "Purtroppo – ha detto il legale – oggi i casi di maltrattamenti in famiglia sono di una frequenza allarmante. Ma il nostro non sembrava diverso da quello di tanti altri. Credo che sia anche per questo che il tribunale si pronunciò per il divieto. Era una misura idonea. A condizione, però, che tutto funzionasse".