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Uccide l’amico, si taglia la gola e si butta dal balcone: orrore al centro accoglienza a Firenze

L’omicidio suicidio al centro di accoglienza per migrati di Villa Monticini a Tavernuzze, nel comune di Impruneta, alle porte di Firenze. “La tragedia non cambia la nostra disponibilità all’accoglienza e all’integrazione” assicurano dalla Caritas.
A cura di Antonio Palma
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immagine di repertorio
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Orrore nelle scorse ore al centro di accoglienza per migrati di Villa Monticini a Tavernuzze, nel comune di Impruneta, alle porte di Firenze. Uno degli ospiti della struttura ha aggredito a coltellate un suo connazionale prima di togliersi la vita usando la stessa arma bianca su di lui e gettarsi dal balcone dell’edificio. La terribile sequenza nel pomeriggio di ieri, giovedì 7 settembre, nel centro di accoglienza gestito dalla Fondazione Solidarietà Caritas Firenze.

Le vittime del caso di omicidio-suicidio sono un 36enne e un 33enne afghani. Erano da soli nella struttura al momento dei fatti. Per motivi ancora tutti da chiarire, dopo una lite il 36enne ha afferrato un coltellaccio da cucina e si è scagliato sul connazionale, sferrandogli alcuni fendenti che si sono rivelati mortali. Subito dopo con lo stesso coltello si è tagliato la gola gettandosi dal balcone.

Una scena terribile a cui hanno assistito in parte alcuni passanti. Il 36enne è stato poi soccorso dal 118 e trasportato d’urgenza in ospedale dove è arrivato in gravissime condizioni. Le sue condizioni però sono appare subito molto critiche e l’uomo è morto poche ore dopo. La terribile tragedia ha sconvolto gestori e operatori della struttura dove mai prima di ora si erano verificati casi di tensioni o aggressioni.

La conferma anche del Sindaco di Impruneta. “Mi permetto di parlare a nome di tutta la comunità che in questi anni ha sempre accolto questi ragazzi a braccia aperte. Il centro è attivo da oltre dieci anni ed è gestito in modo magistrale dalla Caritas Diocesana di Firenza. Lo dimostra il fatto che molti degli ospiti della struttura, si integrano perfettamente nella nostra società, anche con esempi di ragazzi che prestano servizio nella stessa Pubblica Assistenza di Tavarnuzze” ha spiegato il primo cittadino.

“Siamo senza parole. Nel centro non si erano mai verificati attriti e tensioni. Siamo a disposizione dell’autorità giudiziaria per le indagini ma ora prevale in noi il dolore e lo sgomento” ha dichiarato Vincenzo Lucchetti, presidente della Fondazione che gestisce il centro di accoglienza gestito a Tavarnuzze.

“Un grande dolore per due vite spezzate, esprimo il mio personale cordoglio e quello di tutta la Chiesa fiorentina. Preghiamo per le vittime e siamo vicini alle loro famiglie, e ai loro amici, che in questo momento piangono la morte di due persone care” ha dichiarato invece il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, aggiungendo: “Il pensiero va anche agli operatori che da tempo, quotidianamente, si sono presi cura degli ospiti della struttura e che ora sono distrutti da quanto successo. Questa tragica vicenda non cambia quelle che sono la nostra disponibilità all’accoglienza e all’integrazione di persone che fuggono dalla guerra, dalla fame e che chiedono a noi solo di essere accompagnate in un momento di difficoltà”.

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