Uccide la moglie a Venaria, dopo l’omicidio ha provato a togliere il sangue dalle pareti di casa
"Venite, per favore, stanno litigando. Sentiamo urla allucinanti, fate in fretta".
Sono state queste le parole dei vicini di casa di Giovenale Aragno, il pensionato 73enne che ha ucciso la moglie a bastonate nella giornata di ieri 7 agosto a Venaria, nel Torinese.
Il 112 ha contattato l'anziano solo dopo aver raccolto la richiesta di aiuto dei vicini di casa. L'uomo avrebbe ammesso di aver aggredito la consorte, senza però riferire dell'omicidio.
"Venite a vedere" avrebbe solo detto prima di riagganciare.
Quando i carabinieri e il 118 sono arrivati in via Sandre 14 a Venaria, si sono trovati davanti una scena raccapricciante.
Il 73enne, infatti, stava cercando di ripulire il sangue sulle pareti della sala da pranzo. A terra giaceva il corpo della sua compagna, Silvana Arena.
Secondo quanto accertato, la donna è morta dopo diversi colpi alla testa.
"Sono stato io" avrebbe subito ammesso l'anziano davanti agli agenti. Interrogato dalle forze dell'ordine, ha spiegato di aver ucciso la moglie con un bastone che custodiva in casa.
L'uomo si trova ora nel carcere di Ivrea con l'accusa di omicidio. Nella giornata di oggi, lunedì 8 agosto, sarà interrogato dal gip per l'udienza di convalida.
Stando a quanto accertato dalle autorità, i due coniugi litigavano da tempo. Motivo del contendere, secondo i vicini di casa, le cure per una figlia 46enne con problemi di salute che abitava in una struttura di Terni.
Aragnano infatti non voleva corrispondere altre somme di denaro per il suo mantenimento. Questa versione dei fatti, però, sarà ulteriormente verificata dagli inquirenti.
Aragno aveva la passione per le scampagnate in bicicletta. L'uomo si dedicava a questo passatempo da quando aveva smesso di lavorare come agente di commercio di utensili da lavoro. La vittima, invece, era una casalinga.
"Silvana era una persona estremamente gentile – hanno spiegato i vicini di casa alla stampa -. Con lei però abbiamo sempre scambiato un sorriso e poche parole".
Secondo i residenti del quartiere, i rapporti tra i due coniugi erano ormai logorati da tempo. La vittima affidava spesso i sui pensieri a Facebook.
Lo scorso luglio scriveva: "Una persona non sceglie se essere buona o cattiva, si adegua a come viene trattata".