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Uccide la mamma con l’accetta a Brindisi, i testimoni: “Mirco aveva malattia ereditaria dal papà”

Secondo gli amici di Mirco De Milito, il 32enne stava attraversando un periodo difficile dopo aver ricevuto una diagnosi in ospedale. Dopo aver ucciso la madre con un’accetta, il giovane si è suicidato.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Ha ucciso la madre con un'accetta e poi, dopo aver ferito il padre che ha cercato di difendere la moglie, si è suicidato gettandosi dalla finestra. Secondo gli amici, Mirco De Milito, il 32enne che ha compiuto l'omicidio che ha sconvolto Latiano (Brindisi),  non aveva mai dato segni di squilibrio, ma "stava attraversando un momento difficile".

Stando a quanto sostengono gli amici e i conoscenti del giovane, increduli per quanto successo, il ragazzo soffriva di depressione per motivi non meglio specificati. Quello che è certo è che il 32enne fosse cambiato a causa di alcuni risultati di recenti accertamenti clinici ricevuti in ospedale prima della strage. Ai microfoni di alcuni giornalisti della Vita in Diretta, una testimone ha dichiarato che poco prima della tragedia, Mirco aveva scoperto di essere malato. "Aveva scoperto di avere la stessa condizione del padre" ha raccontato la vicina di casa.

Il papà, sopravvissuto alla tragedia, era infatti malato da tempo e nella stessa situazione si trovava anche la moglie Giuseppina. Sarebbe stato lui, insieme alla compagna di Mirco, a lanciare l'allarme alle forze dell'ordine. La ragazza, che viveva con lui al piano di sopra, è tornata in via Errico troppo tardi.

Stando alle testimonianze, la giovane ha trovato il padre di Mirco inginocchiato a terra con l'arma poco lontano. L'uomo, sconvolto, urlava la frase: "Volevo fermarti, perché lo hai fatto?". Da anni il 32enne lavorava a Brindisi, all'interno di uno stabilimento che si occupa della realizzazione di motori turboelica. Per quanto avvenuto a Latiano, sono state sospese anche le iniziative organizzate nell'azienda di Brindisi per festeggiare il raggiungimento di alcuni nuovi importanti risultati di produzione.

Nel frattempo, è stata trovata anche l'arma del delitto, un'accetta usata dal 32enne per colpire i genitori. La casa di via Errico è stata sequestrata per eseguire tutti i rilievi e le indagini del caso. All'interno i carabinieri stanno eseguendo una serie di verifiche per ricostruire i fatti. Ancora non è stato reso noto il movente, ma le forze dell'ordine stanno raccogliendo le testimonianze di conoscenti e amici del ragazzo.

Nel frattempo, il padre del ragazzo è stato dimesso dopo il ricovero per le gravi ferite riportate nel tentativo di difendere la moglie e di difendersi in prima persona dai colpi inferti dal figlio 32enne. Stando a quanto reso noto, il giovane, dopo aver ucciso la madre, si è gettato dal balcone del suo appartamento, togliendosi la vita prima dell'arrivo della polizia e dei soccorritori del 118.

Il 32enne lavorava da tempo nell'azienda ma viveva nello stesso stabile dei genitori insieme alla sua compagna. L'altro fratello era tornato dalla Germania per festeggiare il compleanno imminente del padre. Sul movente della strage sono ancora in corso accertamenti: secondo quanto reso noto, il 32enne aveva litigato poco prima con la famiglia.

Fonti investigative riferiscono a Fanpage.it che gli inquirenti aspettano di trovare risposte su quanto successo dal papà del 32enne, dimesso poche ore fa dall'ospedale. Ascoltati per ora vicini e amici del killer. Si attendono le versioni dei fatti della fidanzata e del padre, sopravvissuto alla violenza del 32enne suicida.

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