Omicidio San Martino di Lupari, il padre in fin di vita alla figlia minore: “È stata tua sorella
"È stata tua sorella". Sarebbero queste le parole che Giorgio Miatello avrebbe pronunciato alla figlia minore Chiara mentre era "agonizzante, con ferite profonde sul volto e sulla testa" prima di perdere i sensi. Lo riporta il Giornale di Vicenza: l'uomo, 89 anni, lotta tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione dell'Ospedale di Padova, dove è stato trasportato per le gravissime ferite riportate al cranio, al corpo e alle mani, dopo essere stato aggredito dalla figlia maggiore Diletta, ex agente di polizia locale nel piccolo Comune trevigiano di Asolo 51enne.
Quest'ultima, prima di scagliarsi contro il padre, avrebbe ucciso a coltellate la madre Maria Angela Sarto, maestra elementare in pensione di 84 anni, nella villetta bifamiliare in cui vivevano a San Martino di Lupari, nel Padovano.
A lanciare l'allarme era stata proprio la figlia minore della coppia, Chiara, che, rientrando in casa, aveva trovato il padre in fin di vita e la madre in una pozza di sangue nel suo letto. Sottoposta a fermo per omicidio e tentato omicidio dopo essere stata ritrovata poche ore dopo nella camera di un hotel a Romano d'Ezzelino, Diletta al momento non ha dato alcuna spiegazione su quanto successo. Non c'è stata alcuna confessione.
Ignoto, dunque, il movente della tragedia. Gli investigatori hanno ricostruito un quadro di crescente tensione tra genitori e figlia: Diletta, non trovando lavoro, sarebbe stata solita pressare il padre e la madre con richieste di denaro. Dopo la separazione dal marito, a cui è stato affidato il figlio, non era più riuscita a trovare occupazioni stabili e i soldi erano diventati quasi una ossessione. Era il 2009. Quell'anno si è anche candidata alle Comunali di Bassano, l’anno dopo il suo nome era nella lista Liga Veneto Autonomo (in appoggio al candidato governatore Bortolussi) alle Regionali, prendendo pochissimi voti.
Dunque, è possibile che i tre abbiano cominciato a litigare proprio per motivi economici prima che la situazione andasse fuori controllo. Almeno è questa la pista che starebbe seguendo il pm Marco Brusegan. Per altro, a conferma del coinvolgimento della donna, ci sarebbe il fatto che è sparita con la sua Panda rossa proprio mentre la sorella Chiara scopriva il cadavere della mamma e il padre in fin di vita, oltre ad aver spento il telefono subito dopo l'aggressione.
In attesa che entro sabato si arrivi all'eventuale conferma della convalida del fermo e che la donna si decida a raccontare la sua versione dei fatti, qualche risposta arriverà nelle prossime ore dai risultati dell'autopsia sul cadavere di Maria Angela Sarto, affidata all'anatomopatologo Rafi El Mazloum, dell'Istituto di medicina legale dell'Università.