Uccide l’uomo che investì la moglie, nella lettera a Roberta scriveva: “Dov’è giustizia?”
“È già trascorso un mese da quando la mia Roberta mi è stata rubata, rubata ai propri sogni, ai progetti di vita, rubata al suo desiderio di essere madre, rubata al mio amore, agli amici a cui non potrà più tendere le braccia, al suo amore per la vita, al suo sorriso, ai suoi genitori, a tutti noi e non solo”. È quanto Fabio Di Lello, l’uomo che oggi è stato arrestato per aver ucciso a colpi di pistola un giovane di 22 anni a Vasto, scriveva in occasione della messa in suffragio per la moglie defunta sul portale “Zonalocale”. La moglie, Roberta Smargiassi, 34 anni, è morta lo scorso luglio in seguito a un drammatico incidente stradale avvenuto a Vasto. La ragazza era a bordo del suo scooter quando l’auto di Italo D’Elisa l’ha investita. E D’Elisa è appunto il ragazzo che oggi è stato ucciso a Vasto dal marito di Roberta.
Dopo l’incidente scriveva: “Mi chiedo, dov’è la giustizia? Mi rispondo, forse non esiste” – Di Lello, che la scorsa estate chiedeva giustizia, dopo sette mesi senza sua moglie ha pensato di vendicarsi con un omicidio. “Hanno trasformato il nostro dolore e la sua morte come fosse un videogioco – così scriveva Fabio Di Lello nella lettera dedicata alla sua Roberta – Mi chiedo, dov’è giustizia? Mi rispondo, forse non esiste! Non dimentichiamo, lottiamo, perché non ci sia più un’altra Roberta”.
Dopo sette mesi si è fatto giustizia da solo uccidendo l’investitore di sua moglie – Di Lello ha aspettato per mesi una risposta dalle indagini (D’Elisa era indagato per omicidio stradale), ma poi alla fine ha agito da solo. Ha atteso che il giovane uscisse da un locale di Vasto, gli ha detto qualche parola e poi ha estratto la pistola e ha sparato. Prima di costituirsi alle forze dell’ordine accompagnato dal suo avvocato, Di Lello è andato al cimitero da sua moglie Roberta e ha lasciato la pistola sulla sua tomba.