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Uccide il figlio a fucilate, domani l’udienza di convalida: “Genitori erano vittime di violenza da tempo”

Mercoledì 22 gennaio si terrà in carcere a Verbania l’udienza di convalida dell’arresto di Edoardo Borghini, 63 anni, reoconfesso dell’omicidio del figlio Nicolò, 34. “Non ha sparato per uccidere. – sostiene il legale del 63enne Gabriele Pipicelli – È l’epilogo di una situazione di tensione che si protraeva da tempo, nella quale vi sono stati forti atti di violenza” nei confronti dei genitori.
A cura di Eleonora Panseri
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Nicolò Borghini, il 34enne ucciso dal padre a Ornavasso ( Verbano-Cusio-Ossola)
Nicolò Borghini, il 34enne ucciso dal padre a Ornavasso ( Verbano-Cusio-Ossola)

Domani, mercoledì 22 gennaio, alle ore 10 si terrà in carcere a Verbania l'udienza di convalida dell'arresto di Edoardo Borghini, 63 anni, reoconfesso dell'omicidio del figlio 34enne Nicolò.

I fatti risalgono a domenica 19, quando nella notte il 63enne è stato portato in carcere dopo essere stato ascoltato dagli investigatori. È stato proprio lui a chiamare il 112 per denunciare il delitto: "Venite, ho sparato a mio figlio", avrebbe detto.

Prima la lite e l'aggressione ai genitori, poi l'omicidio

Secondo quanto è stato ricostruito attraverso la testimonianza dell'uomo e della moglie, Edoardo Borghini avrebbe sparato al figlio intorno alle 22 con un fucile regolarmente detenuto al culmine di una violenta lite. 

Una delle tante che si sarebbero consumate all'interno della villetta dove i coniugi vivono a Ornavasso (Verbano-Cusio-Ossola). Pare che il giovane si fosse innervosito per avere trovato il portone del garage chiuso.

Il 34enne avrebbe quindi aggredito entrambi, ferendo la madre, ed è a quel punto che l'uomo avrebbe aperto il fuoco.

Dopo la chiamata al 112, l'intervento dei Carabinieri e l'arresto, i rilievi nella casa dove è avvenuto l'omicidio sono andati avanti per ore e, oltre all’arma usata per uccidere il 34enne, sono stati sequestrati altri quattro fucili, regolarmente detenuti.

"Stiamo cercando di ricostruire l’esatta dinamica di quanto successo e anche i pregressi – ha spiegato il procuratore di Verbania Alessandro Pepé -. È un contesto familiare caratterizzato da un certo livello di aggressività".

Il legale del 63enne: "Non ha sparato per uccidere"

"Il mio assistito non ha sparato per uccidere. – ha riferito l'avvocato Gabriele Pipicelli, che difende Edoardo Borghini – È disperato. Un padre ha ucciso il figlio, è una disgrazia, nessun genitore vuole la morte del proprio figlio".

"Non è certo una cosa premeditata o organizzata, – ha aggiunto – è un epilogo infausto di una situazione di tensione che si protraeva da tempo, nella quale vi sono stati forti atti di violenza" nei confronti dei genitori.

Il sindaco: "Padre presente nella vita del figlio, lo aveva aiutato a trovare lavoro"

"Nicolò aveva delle difficoltà a livello di inserimento lavorativo – ha spiegato il sindaco di Ornavasso, Filippo Cigala Fulgosi – e quindi avevamo fatto un progetto insieme ai servizi sociali e aveva prestato servizio sei mesi, con una borsa lavoro, per l’amministrazione comunale: dopodiché aveva scelto di non collaborare più. Il papà era venuto e ci aveva ringraziato: per quel che mi è dato constatare è sempre stato molto presente nella vita del figlio. Lo aveva anche aiutato a trovare lavoro".

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