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Ubriaco e contromano, travolse e uccise uomo in scooter: condannato a 9 anni e 5 mesi

Marin Traykov, automobilista di 41 anni di origini bulgare, ubriaco e contromano nel dicembre del 2017 travolse padre e figlio in scooter in Viale Marche, a Lecce.
A cura di Davide Falcioni
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Nove anni e cinque mesi di carcere: è la condanna che la Corte d'Appello di Lecce ha emesso nei confronti di Marin Traykov, automobilista di 41 anni di origini bulgare che, ubriaco e contromano, nel dicembre del 2017 travolse padre e figlio in scooter in Viale Marche, a Lecce. Albino Saracino, 60enne della città salentina, morì a seguito del drammatico incidente mentre il figlio, 17 anni, rimase gravemente ferito. I giudici di secondo grado, nelle scorse ore, hanno ridotto la pena nei confronti di Traykov, che in primo grado era stato condannato a 14 anni di reclusione.

L’imputato rispondeva del reato di omicidio stradale aggravato dall’uso di sostanze alcoliche. Non solo, anche di lesioni personali e ricettazione. Per quest’ultima accusa, la Corte ha dichiarato l’estinzione del reato per prescrizione. Marin Traykov è difeso dall’avvocato Benedetto Scippa che potrà presentare ricorso in Cassazione.

Stando a quanto emerso nel corso delle indagini svolte dagli agenti della Polstrada, Traykov si trovava al volante della sua Bmw, ubriaco (dall’alcol test emersero valori del sangue cinque volte superiori al limite consentito) e contromano, quando, l’11 dicembre del 2017, investì lo scooter Piaggio su cui viaggiavano Albino Saracino ed il figlio all’epoca dei fatti 17enne. Il dramma si consumò su viale Marche, a due passi dall’Istituto “De Pace”. Padre e figlio erano diretti alla stazione, dove il ragazzo avrebbe dovuto prendere il treno per andare a scuola. Poi il violentissimo impatto. Il 60enne, sbalzato dalla sella, morì sul colpo. Il ragazzo venne accompagnato d’urgenza all'ospedale salentino e ricoverato nel reparto di rianimazione.

Traykov venne arrestato e condotto in carcere. Durante l’udienza di convalida, ha riferito di non aver visto lo scooter, forse per la stanchezza. Dopo alcuni mesi trascorsi in carcere, il 41enne è tornato in libertà.

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