Ubriaco alla guida, travolge e uccide medico a Imola: “Non c’è pericolo di fuga”, 24enne torna libero
Il 24enne che a Imola ha tamponato e ucciso Antonio Vilardi verrà rimesso in libertà in attesa del processo. Il ragazzo, risultato positivo all'alcol test per 1,21 g/l dopo lo scontro con la moto su cui viaggiava la vittima, medico chirurgo specializzato in ortopedia di 41 anni, era stato fermato immediatamente dopo l'incidente. L'udienza di convalida dell'arresto si è tenuta nella mattinata di lunedì 18 settembre in videoconferenza.
Dopo il fermo in carcere disposto nelle ore dopo il tamponamento, il giovane “verrà rimesso in libertà entro questa sera, senza alcuna misura cautelare a suo carico", ha detto il suo avvocato, Alberto Padovani. La Procura aveva chiesto per il giovane gli arresti domiciliari, ma per il giudice per le indagini preliminari Andrea Romito non sussisterebbe il pericolo che il giovane fugga, che le prove vengano inquinate o che il reato venga reiterato.
La dinamica dello schianto
Il tragico incidente è avvenuto nella notte di sabato 16 settembre, intorno alle 3.20, in via D'Agostino. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell'ordine, Vilardi era in sella alla sua Ducati Monster ed è stato investito da una Mazda guidata dal 24enne, che procedeva nello stesso senso di marcia, in direzione del centro cittadino. Sarebbe poi stato trascinato per circa 200 metri.
A nulla sono serviti i tentativi di rianimazione da parte del 118. Sottoposto ad accertamenti, l'automobilista è quindi risultato positivo all'alcol test con un valore di 1,21 grammi/litro e su disposizione della Procura è stato trattenuto in attesa del trasferimento in carcere.
Appena saputo della morte del medico, l'Ausl di Imola ha voluto ricordare il collega ucciso con una nota: “La drammatica notizia della scomparsa del dottor Antonio Vilardi in un incidente stradale avvenuto ad Imola la notte scorsa, ha sconvolto stamane i colleghi e la direzione dell’Ausl di Imola – si legge -. Il dottor Vilardi, 41 anni, lavorava ad Imola dal 2014, dove si era trasferito dopo essersi specializzato in Ortopedia all’Università di Messina. All’Università di Bologna aveva quindi conseguito un master sul trattamento delle patologie ortopediche dell’arto superiore, un distretto in cui era superspecializzato e che costituiva il focus della sua attività chirurgica. Era un medico molto stimato professionalmente ed estremamente benvoluto dai colleghi e dai pazienti per il suo carattere cordiale ed affabile”.