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“Tutto iniziò una giornata di agosto”, così una 16enne svela gli abusi del patrigno nel tema a scuola

“Tutto iniziò una bella giornata di agosto, io avevo 6 anni e mia mamma aveva appena conosciuto un nuovo ragazzo” iniziava così il tema col quale la 16enne ha trovato il coraggio di raccontare gli abusi sessuali subiti per mano del patrigno. “Ho intravisto una via d’uscita, ho salvato mia mamma e i miei fratelli” ha raccontato ora la giovane che vive in un casa protetta.
A cura di Antonio Palma
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“Occhi piccoli che videro tanto” è il titolo del tema scolastico col quale una ragazzina di 16 anni ha trovato il coraggio di raccontare gli abusi sessuali e le violenze subite per mano del patrigno, nuovo compagno della madre. Un’occasione arrivata due anni fa nella giornata contro la violenza sulle donne quando la professoressa ha chiesto a lei e alla classe di scrivere un tema sull’argomento. La ragazza, oggi diciottenne, in quel tema infatti ha trovato la forza di rivelare la terribile storia di violenza di cui era protagonista, anche se in terza persona.

Quei dettagli però erano troppo delicati e precisi per essere frutto di invenzione di un’adolescente e così hanno attirato l’attenzione delle insegnanti che con tatto l’hanno convocata e le hanno parlato ottenendo la conferma di quanto sospettato. “Mi ha violentata per anni” ha ammesso la ragazzina, liberandosi di un peso che si portava dentro da anni e che da quel momento le ha permesso di denunciare tutto.

“Così ho salvato mia mamma e i miei fratelli” ha dichiarato ora la ragazza a Repubblica che ha ricostruito la sua storia. Una brutta storia iniziata quando era solo una bambina. “Tutto iniziò una bella giornata di agosto, io avevo 6 anni e mia mamma aveva appena conosciuto un nuovo ragazzo. Ero al settimo cielo, morivo dalla voglia di conoscere quello che pensavo sarebbe stato il mio futuro padre. Inizialmente andava tutto bene poi le cose presero una brutta piega: andai a sciare insieme a lui e da lì le cose cambiarono radicalmente. Quella fu la prima volta” aveva scritto la ragazza.

In quel tema “Ho intravisto una via d’uscita” ha raccontato ora la 18enne. “Non riuscivo a accettare che la mia sorellina a 6 anni trascorresse anche una sola notte con quello squilibrato. Era arrivato il momento di fare qualcosa dopo 10 anni e dare voce al mio segreto” ha dichiarato la ragazza che si dice “contenta e triste perché vivere in fuga non è né facile né giusto”.

Dopo la denuncia infatti l’uomo perseguitato la famiglia per anni, picchiato la moglie e per questo già indagato per diversi reati. La ragazza, i fratellini e l’intera famiglia ora sono in una casa protetta. “Non posso perdonarlo, ha rubato una parte della mia vita. Mi auguro che curi le sue ferite e faccia un percorso per cambiare” ha dichiarato la giovane.

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