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Covid 19

Tutti i nuovi comuni in zona rossa, regione per regione

L’Italia da lunedì 15 marzo sarà praticamente tutta arancione e rossa ma intanto continuano a moltiplicarsi anche le restrizioni a livello provinciale e comunale. Ci sono delle zone in cui, complici le varianti Covid, i contagi continuano ad aumentare. Vediamo nel dettaglio la mappa delle zone rosse all’interno delle diverse Regioni e Province.
A cura di Susanna Picone
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L’Italia si colora sempre più di rosso. Da lunedì 15 marzo con le nuove ordinanze successive al monitoraggio della cabina di regia diventano zona rossa molte Regioni: a rischio alto a causa del Covid abbiamo Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento che si aggiungono a Campania e Molise che già erano in zona rossa e vi restano. Quasi tutte le altre Regioni saranno arancioni: Abruzzo, Calabria, Liguria, Toscana, Sicilia, Umbria, Valle d'Aosta. Sulla Basilicata sono in corso controlli mentre la Sardegna è l’unica Regione che resta zona bianca. Poi ci sono le restrizioni a livello locale, con mini zone rosse a livello provinciale o comunale. Ad esempio la provincia di Bolzano che è formalmente arancione ma a livello locale continua con restrizioni da zona rossa. Con le varianti Covid sempre più diffuse e responsabili del moltiplicarsi dei contagi in molte aree sono in vigore ordinanze che impongono restrizioni mirate su specifici territori. Vediamo nel dettaglio quali sono le restrizioni introdotte nelle ultime ore.

In Calabria (zona arancione) quattro nuove zone rosse

La Calabria è zona arancione secondo il Governo, ma dalle 22 del 13 marzo a tutto il 28 marzo nei Comuni di Petilia Policastro (Crotone) e San Nicola da Crissa (Vibo Valentia) e nelle frazioni Piani di Acquaro (Vibo Valentia) e Piminoro di Oppido Mamertina (Reggio Calabria) saranno in vigore le limitazione da zona rossa. Lo stabilisce l'ordinanza n. 13, firmata dal presidente della Regione Nino Spirlì, per il contenimento del rischio di contagio da Covid-19. Il provvedimento si è reso necessario in seguito alle note dei dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie provinciali di Reggio Calabria, Vibo e Crotone, con le quali è stato comunicato che in questi territori "si registra una incidenza significativa di nuovi casi confermati, rispetto alla popolazione residente, tale da necessitare l'adozione delle misure previste per la zona rossa". Rilevato, inoltre, che "la situazione osservata potrebbe subire bruschi peggioramenti, a causa dell'elevato numero di contatti sociali avvenuti con soggetti poi risultati positivi, emersi nel corso delle indagini epidemiologiche". L'ordinanza per questi comuni dispone che "le misure siano automaticamente adeguate a quanto previsto per i territori identificati come ‘zona rossa', nei provvedimenti governativi di successiva emanazione" e che "i dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie provinciali competenti procedano al costante monitoraggio della situazione epidemiologica locale, segnalando tempestivamente all'Unità di crisi regionale, ogni variazione significativa intervenuta".

I Comuni in zona rossa in Toscana (zona arancione)

La Toscana rimane in zona arancione anche nella settimana dal 15 al 21 marzo, come stabilito dal ministero della Salute sulla base del monitoraggio della cabina di regia. All'interno della Regione ci sono però delle zone dove il Coronavirus fa più paura. Sotto osservazione risultano 81 Comuni con parametri da zona rossa, prevalentemente di tre province (Arezzo, Prato e Pistoia). È quanto è emerso durante la seconda riunione settimanale del Ceps, il Comitato toscano per l'emergenza e la prevenzione scolastica, attivato dal presidente Eugenio Giani lo scorso 5 marzo, per valutare insieme a tutti i suoi componenti i dati epidemiologici degli ultimi 7 giorni, registrati in particolare nei Comuni con tasso di contagio superiore alla soglia dei 250 positivi ogni 100mila abitanti, per i quali dovrebbero scattare restrizioni più stringenti secondo le nuove regole dell'ultimo decreto. Dal 15 marzo al 6 aprile 2021 i presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano possono "disporre ulteriori, motivate, misure più restrittive tra quelle previste dall'articolo 1, comma 2, del decreto-legge n. 19 del 2020: nelle Province in cui l'incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti; nelle aree in cui la circolazione di varianti di Sars-CoV-2 determina alto rischio di diffusività o induce malattia grave". Da qui l'orientamento di Giani e del Ceps di una microarea rossa nel Comprensorio del Cuoio, che comprende i Comuni di Fucecchio, Montopoli, Santa Croce Sull'Arno, Castelfranco di Sotto e San Miniato, previa concertazione con i sindaci. "Abbiamo tre province che superano i 250 contagi su 100mila abitanti: la provincia di Arezzo con 266, la provincia di Pistoia con 356, la provincia di Prato con 366. Per queste province propongo la zona rossa. Le riunioni sono state fatte oggi con i sindaci della provincia di Pistoia e saranno fatte nella serata con i sindaci delle province di Arezzo e Prato. Posso preannunciare che c'è già una decisione di zona rossa per l'area cosiddetta del comprensorio del cuoio tra le province di Pisa e Firenze, ovvero i cinque comuni di Fucecchio, San Miniato, Montopoli, Santa Croce sull'Arno e Castelfranco di Sotto", così Giani durante una diretta Facebook. "Nonostante molte Regioni passino in zona rossa, la Toscana resta in zona arancione: siamo a un Rt 1,20 e il limite è 1,25; siamo a 217 casi positivi su 100mila abitanti e il limite è 250, ma siamo in zona arancione", ha ricordato inoltre il presidente toscano.

Aumentano zone rosse locali in Abruzzo (zona arancione)

Anche l'Abruzzo resta arancione, ma ha ben 35 comuni in zona rossa, tra cui l'area metropolitana Pescara Chieti dove, nonostante un mese di maggiori restrizioni, i numeri restano altissimi. L'Rt regionale sale a 1,05, mentre la classificazione di rischio complessiva passa da "alto" a "moderato". L'incidenza media settimanale si abbassa in tre province su quattro, tranne L'Aquila, e supera i 250 casi per 100mila abitanti solo a Pescara (327). L'incidenza è al di sopra di 250 in tutta l'area metropolitana Pescara-Chieti. "Oggi la Regione avrebbe uno scenario compatibile con la zona gialla, mentre gran parte dell'Italia passa in rosso – così in una nota del governatore Marco Marsilio – Se i dati odierni perdurassero anche la prossima settimana, la Regione passerebbe in giallo, se non fosse che, per effetto del nuovo decreto-legge approvato oggi, tutte le Regioni gialle passano automaticamente in arancione fino a Pasqua. Le misure restrittive adottate nell'area metropolitana e nei comuni maggiormente colpiti dal virus stanno dando risultati apprezzabili, anche se insufficienti a decretarne la cessazione e ad alleggerire la pressione ospedaliera, che rimane ai livelli più alti mai toccati prima". L'elenco dei comuni sottoposti a misure più restrittive viene così modificato. Provincia di Teramo: Silvi, Pineto e Roseto e si aggiunge Tortoreto. Provincia di Chieti: Chieti, Torrevecchia Teatina, Ripa Teatina, Miglianico, Bucchianico, San Giovanni Teatino, Lanciano, Ortona, Francavilla al Mare e Montazzoli. Provincia di Pescara: escono dalle restrizioni Castiglione a Casauria, Torre de' Passeri, Turrivalignani, Scafa, Caramanico Terme e San Valentino in Abruzzo Citeriore. Restano in zona rossa Pescara, Spoltore, Montesilvano, Città Sant'Angelo, Pianella, Lettomanoppello, Manoppello, Cepagatti. Si aggiungono Collecorvino, Catignano, Rosciano, Moscufo, Cappelle sul Tavo. Provincia di L'Aquila: confermati Ateleta, Capitignano, Ovindoli, Castelvecchio Subequo, Cagnano Amiterno, Pizzoli. Esce Roccaraso, ma si aggiungono Sante Marie e Rivisondoli. Le misure maggiormente restrittive che si continueranno ad adottare sono le stesse attualmente in vigore, che per effetto dell'Ordinanza vengono prorogate fino a domenica 21 marzo compresa.

Piemonte anticipa la zona rossa per due Comuni nella provincia di Cuneo

Il Piemonte, finora arancione scuro e che sarà zona rossa a partire da lunedì, anticipa le misure restrittive in due comuni della Provincia di Cuneo, Boves e Borgo San Dalmazzo. Il provvedimento scatterà da sabato alle 19: secondo l'ordinanza, la misura si rende necessaria alla luce del repentino aggravamento del quadro epidemiologico locale. Sale così a 25 il numero dei Comuni piemontesi già in zona rossa:3 in provincia di Torino, 14 nel Cuneese, 7 nella Valle Vigezzo (Verbano-Cusio-Ossola), uno nel Vercellese.

Cinque comuni zona rossa in Sicilia (da lunedì arancione)

Nella Sicilia che da lunedì diventa arancione ci sono cinque zone rosse per rischio Covid che resteranno tali per 15 giorni. Le restrizioni riguardano i comuni di Altavilla Milicia e San Mauro Castelverde, nel Palermitano; Montedoro, in provincia di Caltanissetta; Portopaolo di Capo Passero, nel Siracusano; Raffadali in provincia Agrigento. Il governatore Nello Musumeci ha anche deciso di chiudere le scuole da lunedì 15 a sabato 20 marzo in 24 Comuni. In base al report dell'assessorato alla Salute, infatti, sono stati superati i 250 casi positivi al Covid su 100mila abitanti. I comuni sono Acate, in provincia di Ragusa; Alessandria della Rocca, Caltabellotta, Camastra e Raffadali, nell'Agrigentino; Altavilla Milicia, Isola delle Femmine, San Mauro Castelverde, Torretta, Villabate e Ventimiglia di Sicilia, in provincia di Palermo; Castell'Umberto, Cesarò, San Teodoro e Sant'Alessio Siculo, nel Messinese; Delia, Milena, Montedoro, Mussomeli, Riesi, Serradifalco, Vallelunga Pratameno e Villalba, in provincia di Caltanissetta; Portopalo di Capo Passero, nel Siracusano.

Nella Sardegna zona bianca La Maddalena resta zona rossa

La Sardegna è stata confermata zona bianca, unica regione d'Italia, ma al suo interno La Maddalena resta in zona rossa per altri sette giorni, quindi sino a sabato 20 marzo. Si tratta dell'unico Comune dell'isola attualmente il lockdown dopo che le altre due comunità rosse, San Teodoro e Bono, sono passate direttamente alla zona bianca.

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