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Tutti i misteri sulla fuga di Anis Amri, killer di Berlino: perché era a Milano?

Gli investigatori sono al lavoro per chiarire i dubbi legati all’attentatore di Berlino: chi l’ha aiutato ad arrivare in Italia? Perché era nel nostro Paese? Dove voleva arrivare veramente? E c’è anche il sospetto che volesse preparare un’altra strage.
A cura di Biagio Chiariello
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Se da una parte l’uccisione a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, dell’uomo più ricercato d’Europa chiude una caccia all’uomo durata più di tre giorni, dall'altra apre una serie di interrogativi che soltanto nelle prossime ore potranno, forse, trovare risposta. Per adesso conosciamo solo le ultime dieci ore di vita di Anis Amri: è il tempo in cui il killer dei mercatini di Natale di Berlino si è spostato da Chambery, in Francia, al piazzale della stazione di Sesto. C’è un buco di oltre 72 ore. Un’altra domanda a cui è necessario rispondere è quella riguarda il motivo che ha spinto il 24enne tunisino a scegliere l’Italia e Milano come metà della sua fuga. E ancora: chi l'ha aiutato a fuggire?

Il telefonino di Anis Amri darà delle risposte

Sono state le impronte digitali a confermare l'identità di Amri, le stesse trovate sul tir che a Berlino ha ucciso 12 persone. Sicuramente qualcosa in più lo dirà il telefonino, ritrovato nel camion utilizzato per compiere la strage e sul quale già da due giorni stanno lavorando gli investigatori della Bka tedesca. Bisogna capire se tra i contatti e le chiamate in entrata o in uscita vi siano delle utenze che rimandano all'Italia. In tal senso va comunque ricordato che il tunisino ha trascorso quattro anni nel carcere dell’Ucciardone di Palermo ed è plausibile che abbia conosciuto qualcuno che possa averlo aiutato nella fuga.

Una altra strage in Italia?

Nella conferenza stampa dalla Questura di Milano, è stato confermato che Anis Amri “era una scheggia impazzita, pericolosissima. Non escludo che avrebbe continuato a fare attentati”. Tra le ipotesi che nessuno ha ancora escluso c'è infatti quella che a Milano il presunto terrorista volesse preparare un'altra strage, questa volta nel nostro Paese, magari come una sorta di vendetta dopo quattro anni passati dietro le sbarre. Nel video rilasciato dallo Stato Islamico dopo la sua morte, l'uomo minaccia tutta l'Europa: "Vi sgozzeremo come maiali", dice.

Voleva arrivare in Calabria?

Non è detto però che Amri volesse fermarsi proprio a Milano. C’è anche l’ipotesi che volesse recarsi nel Sud Italia. Quando è stato fermato dalla polizia, infatti, ha detto di essere calabrese ed effettivamente il tunisino aveva vissuto davvero per anni nel Meridione. L’ipotesi di una fuga verso la Calabria è avvallata anche da un altro elemento: proprio da Sesto San Giovanni partono alcuni pullman che arrivano direttamente a Reggio Calabria.

Arrestato anche il nipote del presunto terrorista di Berlino

Nel frattempo il ministero dell'Interno di Tunisi informa che le forze di sicurezza locali hanno arrestato tre persone tra i 18 ed i 27 anni. Si tratterebbe di presunti terroristi operanti tra Fouchana nel governatorato di Ben Arous, e Oueslatia, in quello di Kairouan. Tra loro c'è anche il nipote di s Amri, che ha confessato, durante gli interrogatori di polizia, di aver comunicato con lo zio via Telegram al fine di fargli eludere controlli di polizia.

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