“Tutti filmavano, nessuno li ha salvati”: la mamma di Patrizia morta nel Natisone. Si indaga per omicidio colposo
Si chiama Emanuel Marini il volontario della Protezione civile che domenica mattina alle 10.30 ha trovato il corpo di Patrizia Cormos, travolta venerdì scorso dalla piena del fiume Natisone insieme agli amici Bianca Doros e Cristian Casian Molnar, ancora disperso. Il volontario cheha trovato il cadavere della 20enne ha dovuto descrivere ai familiari il braccialetto e la collanina che la ragazza indossava. "Erano quelli di Patrizia – ha raccontato il volontario -. Avrei voluto essere ambasciatore di buone notizie e non di morte".
Poco dopo il corpo di Patrizia, è stato ritrovato anche quello senza vita dell'amica Bianca Doros. Per entrambe si terrà quest'oggi la camera ardente. "Il corpo della 20enne – ha spiegato il soccorritore in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera – era in una piccola insenatura creata dall'erosione dell'acqua. L'ho notata mettendo la testa in un pertugio, in una piccola fessura del costone del torrente. Patrizia è stata portata fin lì. Ho pensato potesse essere ancora viva, sono andato lì perché mi hanno chiesto se potevo dare il mio contributo e mi sentivo di farlo, volevo trovare persone vive. Ho ascoltato il respiro e i battiti, ma nulla".
La mamma di una dei ragazzi travolti dal Natisone: "Potevano essere salvati"
La mamma della 20enne trovata nel fiume Natisone si è espressa sui video registrati dalle persone accorse sul ponte Romano mentre il livello dell'acqua nel greto aumentava sempre più. "Ciò che mi addolora – ha spiegato la donna – è che tutti hanno fatto foto e video e nessuno li ha salvati. Nessuno. Potevano farlo, non era importante filmare. Patrizia era andata a fare una passeggiata, ha chiamato più volte il 112 e ha lasciato il suo nome e l'indirizzo. Ha detto ‘chiamate mia mamma' ".
La donna si è sfogata così ai microfoni del Messaggero Veneto. "Era un angelo – ha ricordato – studiava tanto e lavorava per mantenersi. Dopo l'esame all'Accademia, sostenuto proprio venerdì mattina, mi ha chiamata e mi ha detto ‘sono stata bravissima, ho saputo tutto'".
Cosa ha detto il volontario che ha trovato il corpo di Patrizia Cormos
"Siamo partiti in tre alle 8 del mattino di domenica perché in quanto volontari possiamo muoverci a nostro piacimento, sono i vigili del fuoco a portare avanti le operazioni e sempre loro ci autorizzano a muoverci – ha ricordato Marini -. Ci hanno chiesto di perlustrare una zona del fiume e alle 10.30 abbiamo trovato il corpo di Patrizia. La zona era impervia, ci sono massi di grande volume e tra masso e masso ci sono pertugi dove si fermano detriti, pezzi di albero e tronchi. Per recuperare il corpo abbiamo aspettato l'arrivo dei carabinieri con il magistrato di turno. Dopo il nulla osta la ragazza è stata tirata fuori dal pertugio e portata via in elicottero".
Il volontario si è espresso anche sui soccorsi e sul loro tempestivo intervento dopo la piena. "I vigili del fuoco sono professionisti formati per entrare in acqua con i sommozzatori in pavimenti impervi, hanno corde e sistemi di arrampicamento. Si cerca sempre un colpevole e ci si chiede cosa non abbia funzionato ma ora non è il caso di trovarne uno. Ci sono situazioni che si creano a cui è difficile dare una risposta" ha concluso.
Aperta indagine per omicidio colposo
Secondo il procuratore di Udine, la tragedia del Natisone sarebbe avvenuta nell'arco di mezz'ora. "In natura esiste la fatalità, ma nelle indagini dobbiamo tenere presente che la tragedia si è svolta in un arco temporale quantificabile grossolanamente in 30 minuti" ha affermato.
"In natura esiste la tragica fatalità. Questo è un dato che deve essere tenuto sempre presente nelle attività di indagine di questo tipo. Un altro dato da tenere ben presente è che, dai primi accertamenti dei fatti, il tutto si è svolto in un arco temporale che si può quantificare grossolanamente in mezz'ora". "Abbiamo aperto un'inchiesta per omicidio colposo contro ignoti: in queste vicende per procedere bisogna configurare responsabilità di tipo omissivo, non commissivo. Condurremo tutti gli accertamenti del caso per verificare se i soccorsi sono stati tempestivi. Mi preme, però, segnalare che, allo stato attuale, non ci sono elementi specifici che ci fanno andare in questa direzione, ma le verifiche sono in fase iniziale".