Turisti ‘traditi’ dal navigatore in Sardegna: restano bloccati con l’auto nel vicolo stretto a Bosa

Una tranquilla vacanza di Pasqua si è trasformata in un incubo per una coppia di turisti rimasti intrappolati nel cuore del centro storico di Bosa, in Sardegna. Fidandosi ciecamente delle indicazioni fornite dal navigatore satellitare, gli sfortunati viaggiatori si sono infilati in una delle caratteristiche viuzze del borgo, ignari del fatto che quelle strade, pensate secoli fa per il passaggio di carri e pedoni, non sono certo adatte al traffico moderno. La loro auto è rimasta incastrata tra due edifici: la carreggiata troppo stretta, una ruota sospesa nel vuoto, e la carrozzeria che sfregava contro i muri in pietra.
Il video dell’improbabile liberazione, diventato virale, è stato pubblicato dalla pagina social Welcome to Favelas, nota per raccontare scene di ordinario (e straordinario) caos urbano in chiave ironica. E le immagini parlano chiaro: dopo vani tentativi di manovra, è stata la generosità e la prontezza dei presenti a fare la differenza. Un gruppo di persone del posto, mosso da empatia e spirito di comunità, ha sollevato a braccia il retro dell’auto, riuscendo infine a disincastrarla e a rimetterla sulla carreggiata. L’operazione è andata a buon fine, ma i danni al veicolo sono stati ingenti: paraurti graffiati, fiancate rovinate e molto, molto spavento.
Non si tratta di un caso isolato: episodi simili si verificano spesso nei centri storici italiani. A Taormina, ad esempio, un’auto era rimasta bloccata tra le stradine del paesino siciliano, mentre a Caiazzo (Caserta) solo pochi giorni fa un veicolo elettrico è stato estratto a fatica da un vicolo. In tutti questi casi, la causa è sempre la stessa: un eccesso di fiducia nei confronti della tecnologia e una scarsa conoscenza del territorio.
L’episodio di Bosa è un monito per tutti: quando si viaggia, soprattutto nei borghi antichi, meglio affidarsi al buon senso che alle mappe digitali. Ma è anche un piccolo racconto di solidarietà, dove la comunità ha risposto con prontezza e umanità, trasformando un incidente imbarazzante in una scena di aiuto collettivo.