Turista morto per infezione durante ricovero: salgono a 7 i decessi sospetti in ospedale a Messina
Un nuovo caso di morte sospetta all'ospedale Papardo di Messina si aggiunge ai sei casi già oggetto di indagine da parte della procura siciliana dopo le denunce presentate dai familiari dei pazienti deceduti. Si tratta di un turista morto il 17 settembre scorso dopo un intervento di angioplastica effettuato nello stesso nosocomio. I parenti dell’uomo, infatti, hanno incaricato un legale di presentare un esposto per stabilire le cause della morte del loro congiunto e se vi siano legami con gli altri decessi su cui si sta indagando.
Il paziente, un uomo di 82 anni nato a Ragusa ma residente da decenni in Australia, si era sentito male mentre era in vacanza sull'isola di Stromboli l’estate scorsa. L’uomo era stato portato in elisoccorso all'ospedale "Papardo" di Messina dove i medici diagnosticarono un infarto e lo sottoposero a intervento d’urgenza. L’operazione era riuscita perfettamente a detta dei medici ma le condizioni dell'uomo si aggravarono nei giorni successivi a causa di una infezione che in poco tempo lo ha portato alla morte.
“Sottoposto ad intervento di angioplastica con applicazione di uno stent, il paziente sarebbe stato in buone condizioni di salute, secondo quanto riferito dai sanitari alla famiglia e tramite l'intermediazione di due amici che hanno prestato assistenza, sebbene fossero state riscontrate calcificazioni delle arterie coronariche per cui si sarebbe valutata un'ulteriore angioplastica” ha spiegato l’avvocato Massimiliano Fabio.
Il paziente fu sottoposto quindi anche a nuovo intervento. “Anche in questo caso la famiglia ricevette rassicurazioni sul buono stato di salute dell'anziano ed ai figli, in procinto di mettersi viaggio, fu assicurato che non vi fossero ragioni di urgenza per raggiungere l'Italia tanto che nei giorni successivi il paziente sarebbe stato dimesso e avrebbe potuto far rientro nel Paese di residenza" sostiene il legale. L’anziano però venne colpito da una infezione ai polmoni che lo portò in terapia intensiva dove morì il 17 settembre.
Una dinamica del tutto analoga agli altri sei casi già al centro dell’inchiesta dei pm che nei giorni scorsi ha portato al sequestro di due sale operatorie dell’ospedale Papardo. "Dalle verifiche, effettuate anche con il supporto di consulenti tecnici, è emerso che i decessi relativi alle denunce si inserivano in un novero più ampio di casi analoghi avvenuti nel menzionato reparto sanitario, ai danni di pazienti sottoposti a interventi di varia natura, a cui erano state installate valvole cardiache o bypass coronarici", hanno riferito gli investigatori secondo i quali dalle verifiche sono emerse numerose criticità in termini di salubrità degli ambienti operatori, con il superamento delle soglie di rilievo della presenza di agenti patogeni e altri microrganismi.