“Turetta a Giulia ha tolto vita e libertà, con lui 2 anni di inferno”: le parole di Elena Cecchettin
"Filippo per me è l'assassino di mia sorella, è la persona che prima di ucciderla le ha fatto vivere due anni di inferno". È tornata a parlare Elena Cecchettin, sorella di Giulia, la 22enne uccisa lo scorso 11 novembre dall'ex fidanzato Filippo Turetta.
Lo ha fatto in una intervista andata in onda nella puntata di mercoledì 13 dicembre di Chi l'ha visto? su Rai 3. La ragazza, in collegamento via Skype dal momento che si trova in Austria per motivi di studio, ha parlato a lungo del rapporto tra i due ex fidanzati e dell'ossessione di Filippo Turetta per Giulia.
"Non le lasciava fare niente senza mettere la sua voce e la sua opinione. Spesso per evitare un litigio faceva quello che diceva lui anche se lei non voleva. Filippo è figlio del patriarcato, in lui certi comportamenti sono entrati più dentro forse perché non aveva una personalità forte", ha spiegato la ragazza. Il che è confermato anche da alcuni messaggi che proprio Giulia aveva inviato alle amiche, in cui lamentava il fatto che Filippo non volesse che uscissero da sole.
Elena ha raccontato che "io dico sempre che il male che sto provando lo posso sopportare. Quello che non riesco a sopportare è il male che ha subito lei, non mi dà pace, anche pensare a tutte le possibilità di fare cose, che sia andare all'Università o disegnare, la libertà, che lui le ha tolto. Perché prima ancora di ucciderla la controllava, la stressava, le metteva pressione per cui non era libera di vivere la sua vita in ogni caso. Quella sera (dell'11 novembre, ndr) le ho chiesto io se uscisse con Filippo. Il che non mi rendeva felice e tranquilla. Credevo che sarebbe stata l'ennesima occasione per litigare perché da quello che ho capito andava così ultimamente tra di loro, lui voleva tornare con lei e poi finivano per discutere. Se non avesse fatto pressione, non credo che lei sarebbe uscita con lui".
Poi, la ragazza ha confessato quale è il suo tormento: "Io ero ostile alla figura di Filippo, e sia quando parlavo con lui che di lui facevo valere ciò che pensavo. Se ci sono stati episodi di violenza lei non me li ha raccontati. Se c'è una cosa di cui mi pento è di essere stata così apertamente ostile a lui, perché magari quel mio fare brusco ha impedito a lei di dirmi cose. Io lo facevo per proteggerla e lei magari lo percepiva in maniera diversa. Non mi ha mai detto di avere paura di lui, ma una sua amica mi ha detto che una settimana prima dell'omicidio si erano visti in una gelateria a Padova e lui aveva avuto comportamenti violenti sia a gesti che a parole. Ha detto che aveva avuto paura, ma io non lo sapevo".