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Tumore del pancreas, 9 italiani su dieci operati in ospedali con poca esperienza

“Con 12.500 nuove diagnosi ogni anno in Italia, quello del pancreas è uno dei tumori che fanno più paura: gli interventi sono eseguiti in 500 ospedali del nostro Paese, ma nell’80% dei casi il chirurgo tratta meno di 3 pazienti all’anno.
A cura di B. C.
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Gli ospedali italiani hanno poca esperienza negli interventi per tumore ‘difficili’ come quello del pancreas, ciononostante procedono con l’operazione. E’ quanto si evince dall’indagine condotta dall’Associazione Italiana per lo Studio del Pancreas (AISP), dalla Direzione Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute e dal Centro di ricerca (CERGAS) dell’Università Bocconi di Milano,pubblicata su HPB, la rivista dell’Associazione Mondiale per la Chirurgia epato-bilio-pancreatica. La notizia è stata riporta dal Corriere della Sera, che evidenzia i numeri relativi ad un tumore ancora molto letale come quelloa al pancreas: “Con 12.500 nuove diagnosi ogni anno in Italia, quello del pancreas è uno dei tumori che, a ragione, fanno più paura: è particolarmente aggressivo, spesso viene diagnosticato quando è ormai già inoperabile e in uno stadio avanzato, tanto difficile da curare che solo 8 pazienti su 100 sono vivi a cinque anni dalla diagnosi. Questa neoplasia miete ancora ogni anno moltissime vittime e secondo le stime più recenti le cose sono destinate a peggiorare: se già oggi nel nostro Paese è tra le prime quattro cause di morte per cancro, si prevede che nel 2020 arriverà al secondo posto di questa poco ambita classifica” si legge sul Corsera.

I numeri relativi alla ricerca sugli ospedali

“Per la loro indagine – scrive il Corriere della Sera – i ricercatori hanno messo sotto la lente di ingrandimento quasi 11mila interventi chirurgici eseguiti per cancro del pancreas in Italia in un periodo compreso tra il 2010 e il 2012. È emerso che ben 544 ospedali italiani operano malati con tumore del pancreas e che il 90 per cento di questi centri ha una esperienza chirurgica insufficiente per offrire un trattamento adeguato. In particolare 408 ospedali eseguono meno di tre resezioni pancreatiche all’anno (volume di chirurgia pancreatica molto basso) e 76 ospedali ne eseguono meno di nove (volume di chirurgia pancreatica basso)”.

 “Dallo studio sono emerse le gravi conseguenze del trattamento chirurgico eseguito negli ospedali con esperienza insufficiente – spiega Gianpaolo Balzano, dell’Associazione Italiana per lo Studio del Pancreas (AISP) e responsabile Unità Funzionale di Chirurgia del Pancreas all’Ospedale San Raffaele di Milano -, che possono essere riassunte in cinque punti. Primo, il malato ha un maggior rischio di morire per gli interventi di asportazione del tumore: l’11,7 per cento negli ospedali con minore esperienza contro il 3,8 per cento negli ospedali con maggiore esperienza. Secondo, il paziente ha una minore probabilità che il chirurgo riesca a eliminare il tumore quando è operato negli ospedali “meno preparati”. Terzo, il pericolo di morte sale anche per le operazioni in cui il tumore non viene asportato: 10,6 per cento negli ospedali a minor volume contro il 4,6 dei più grandi. Quarto, è stato riscontrato un eccesso di interventi chirurgici palliativi o esplorativi (nel 63 per cento negli ospedali a minor volume contro il 24 di quelli più esperti), cioè di interventi che potevano essere evitati con l’utilizzo di procedure endoscopiche o con una più accurata stadiazione del tumore. Quinto, tutto ciò comporta uno spreco di risorse per il servizio sanitario dovuto all’eccesso di interventi evitabili: abbiamo calcolato circa 9 milioni di euro nel periodo di studio”.

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