Tubercolosi a scuola a Treviso, altri due bambini contagiati: infezione partita dalla maestra
Salgono a quattro i casi di Tubercolosi riscontrati all'interno della scuola elementare di Motta di Livenza, nel Trevigiano, dove nei giorni scorsi era scattato l'allarme dopo la positività ai test su una maestra e un bambino. Dai controlli a tappeto ordinati dalle autorità sanitarie locali, infatti, è emersa la presenza della malattia in altri due bimbi che frequentano la stessa classe del primo contagiato, composta da 21 alunni. A renderlo noto è il Servizio Igiene e Sanità pubblica dell'azienda Ulss 2 della marca Trevigiana spiegando che i due bambini contagiati sono "risultati affetti da una forma ‘chiusa' di tubercolosi, cioè negativa alla ricerca del bacillo di Koch, ma comunque con necessità di trattamento multifarmacologico a domicilio". Vista la positività, ora i controlli attraverso il test Mantoux si estenderanno anche ai loro familiari.
I due bambini fanno parte della stessa classe della scuola elementare della maestra ritenuta il "caso indice" per questo focolaio di tubercolosi e cioè "l'origine" da cui si è sviluppata la malattia. Oltre ai due contagiati, i test a tappeto su oltre 500 soggetti hanno indicato la positività al test di Mantoux anche su altri undici bambini frequentanti classi diverse che ora dovranno sottoporsi a ulteriori esami come accaduto con gli altri 21. Il test Mantoux infati indica solo un avvenuto contatto tra l’organismo e il bacillo di Koch, l'agente infettivo responsabile della tubercolosi, mano è di per se sintomo di malattia.
Per quanto riguarda invece la scuola di Monfumo, dove a essere risultata colpita dal bacillo della tubercolosi era stata una maestra della scuola dell’infanzia, i test Mantoux effettuati su una sessantina di bambini sono risultati tutti negativi. Intanto, dopo il piccolo, anche la maestra di Motta di Livenza affetta da tubercolosi è stata dimessa dall'ospedale Ca’ Foncello di Treviso e ora proseguirà le terapie a domicilio.
"I dati relativi agli ulteriori accertamenti confermano la complessità del focolaio epidemico di Motta di Livenza e la necessità di non abbassare la guardia nei confronti di una malattia come la tubercolosi" ha commentato il direttore generale dell’Ulss 2, aggiungendo: "Rinnovo il mio ringraziamento nei confronti di tutte le famiglie, del personale scolastico e dell’Amministrazione Comunale con cui c’è stata una collaborazione costante e proficua volta ad affrontare e gestire la situazione in modo tempestivo e a dare le maggiori garanzie per l’individuazione di tutti i possibili casi di malattia. Un ringraziamento va anche a tutti gli operatori dell’Ulss impegnati nella gestione del focolaio, a cominciare dalla Pediatria e dalla Radiologia dell’Ospedale di Oderzo".