Truffata al telefono dal finto ufficio della banca: “Mi ha violato, ma ho registrato la voce”
Evitare di fornire al telefono dati sensibili e codici di accesso a carte e conti correnti: è il consiglio che arriva continuamente da più parti per evitare di finire nella rete dei truffatori senza scrupoli che ogni giorno riescono comunque a fare vittime in lungo e in largo, fingendosi dipendenti bancari o delle poste. E anche Anna lo sapeva bene. Eppure, quando a inizio dicembre del 2021 ha ricevuto la telefonata di un uomo che si spacciava per un impiegato dell'ufficio antifrode di Unicredit Banca, è cascata pure lei nella trappola, finendo per farsi sottrarre in maniera fraudolenta, tramite due operazioni andate in porto, quasi mille euro. "Mi sono sentita violata, oltre che truffata".
Anna, chiaramente, è un nome di fantasia, ma la sua vicenda è purtroppo vera. "Non so con chi ho a che fare, per questo preferisco rimanere anonima, potrei anche trovarmi questa gente davanti alla porta di casa" confida a Fanpage.it la vittima dell'ennesima truffa telefonica, che appena qualche giorno fa, a distanza di circa un mese dall'episodio che le è costato mille euro, si è ritrovata nuovamente a doversi difendere da un secondo tentativo di frode alla cornetta, riuscendo però a non cadere nella trappola dei malfattori. Non solo: stavolta è andata decisamente male agli addetti del finto ufficio antifrode di Unicredit, che non solo non hanno portato a buon fine il colpo, ma sono stati anche registrati dalla donna, la quale ha così deciso di raccontare la sua storia, pubblicando la telefonata, per provare a mettere in guardia altre potenziali vittime. Ma andiamo con ordine.
Il 7 dicembre scorso Anna, mentre si trova a lavoro, riceve alcuni messaggi sul telefonino da un numero riconducibile effettivamente al suo istituto bancario. Il contenuto degli sms la metteva a conoscenza di alcune transazioni sospette e dopo neanche cinque minuti arriva una telefonata. Dall'altra parte della linea, un uomo le ripete lo stesso concetto: ci sono dei movimenti strani su una delle sue carte, bisogna intervenire. "Ero totalmente in loop, avevo solo premura di preservare il mio patrimonio" spiega la donna, che quindi, confortata anche dal tono rassicurante dell'uomo e dalle diverse informazioni in suo possesso, collabora involontariamente alla riuscita della truffa, che procede come tante altre. Arrivano dei codici per completare le operazioni, lei li fornisce all'individuo, convinta che servissero per bloccare le temute transazioni sospette, lui tenta in vari modi di temporeggiare al telefono fino a quando è necessario, e il gioco è fatto. Si tratta di professionisti, è evidente. "Quando mi dice ok, non ti preoccupare, abbiamo bloccato tutto, chiudo il telefono ed è come se mi si aprono gli occhi -racconta Anna-. E solo allora mi rendo conto di essere stata truffata".
I tentativi per evitare che i circa mille euro andassero via dal suo conto in questo modo si rivelano inutili fin da subito. Dal vero centralino di Unicredit le consigliano di sporgere denuncia e confidare in un rimborso che però, ad oggi, non è mai arrivato, mentre dalle forze dell'ordine, pur raccogliendo tutte le informazioni sull'accaduto, le viene confessato che le possibilità di veder rientrare i soldi rubati sono molto esigue. "L'unica mia rabbia è che dalla banca non c'è stato alcun tipo di supporto, Unicredit è scomparsa totalmente -continua Anna-. Mi ha anche fatto pagare la riemissione delle carte in seguito al blocco, non mi hanno rimborsato neppure quello. So che Fanpage.it è molto seguito e per questo voglio approfittarne per dire a chiunque di stare molto attenti: non rispondete a numeri telefonici strani o sconosciuti -conclude quindi la donna, lanciando un appello- oppure, se ci sono dubbi, mettete subito giù, perché dall'altra parte potrebbe esserci qualcuno fin troppo astuto che vuole solo truffarvi".