Trovato ultimo segnale telefonico di Mara Favro, riprendono le ricerche della donna scomparsa a Susa
Ci sono importanti aggiornamenti relativi al caso della scomparsa di Mara Favro, una 51enne di Susa, di cui si sono perse le tracce nella notte dell’8 marzo tra il capoluogo dell'omonima valle e il paese di Chiomonte, dove lavorava come cameriera in una pizzeria.
Sarebbe stata infatti rintracciata dagli investigatori l’ultima cella (antenna o ripetitore) alla quale si è agganciato il telefono della donna, localizzata nella zona boschiva di Gravere, in Val di Susa. Nei mesi precedenti erano già state condotte ricerche nei boschi, iniziate comunque con notevole ritardo rispetto alla scomparsa della Favro.
Per questo motivo, stamattina, 4 novembre, quattro squadre dei vigili del fuoco hanno iniziato a pattugliare i sentieri circostanti, con il supporto del personale Saf (Speleo Alpino Fluviale), pronto a intervenire nelle zone più complicate da raggiungere. Le operazioni di ricerca prevedono anche l'uso di droni per monitorare l'area dall'alto e individuare possibili tracce, inclusa la ricerca subacquea con la collaborazione dei sommozzatori dei vigili del fuoco.
Sulla vicenda, la Procura di Torino ha aperto un’inchiesta per omicidio e occultamento di cadavere: due persone sono indagate. Si tratta di Vincenzo Milione, titolare della pizzeria, e di Cosimo Esposito, ex pizzaiolo trasferitosi in un'altra regione dopo la scomparsa della 51enne. L'ex datore di lavoro della donna ha lamentato di essere "vittima di un accanimento", soprattutto alla luce delle verifiche condotte su presunte macchie di sangue nel freezer del locale, che alla fine non hanno mostrato compatibilità con il sangue della donna scomparsa.
La donna lavorava da poco tempo in quella pizzeria. È scomparsa dopo essere uscita alla fine del turno. Non è mai stato rinvenuto un corpo, e a rendere la situazione ancora più inquietante ci sono alcuni biglietti che la Favro avrebbe scritto di suo pugno prima di scomparire nel nulla.