Accumulatore trovato morto in casa sotto pila di rifiuti, il presagio: “Se Raffaele fosse lì sotto?”
“E se Raffaele fosse lì sotto?”, queste le parole pronunciate dall'inviato del programma tv "Chi l'ha visto?", che si occupa di persone scomparse, mentre si tentava l'ingresso nell'appartamento di Raffaele Lioce, l'uomo di 80 anni, scomparso lo scorso novembre da Foggia e ritrovato morto nel suo letto ricoperto da una pila di rifiuti.
Un vero e proprio presagio quello del giornalista che insieme con i vicini di casa dell'anziano ha assistito alle prime operazioni dei vigili del fuoco per sgomberare l’appartamento che si trova al terzo piano di una palazzina di via Mazzini dove Raffaele, ex giocatore di hockey ed ex impiegato delle Poste, viveva. Ed è proprio qui che è stato rinvenuto, sotto una montagna di oggetti accumulati nel corso degli anni, quegli oggetti dai quali non riusciva a staccarsi e che lo avevano trasformato negli anni un accumulatore seriale.
Da anni Raffaele non aveva più rapporti né con la moglie né con i due figli che non vedeva da tempo, e in quell'appartamento di 120 metri quadrati in via Mazzini a Foggia viveva da solo. Aveva difficoltà a camminare e quindi si aiutava con delle stampelle con le quali raggiungeva la mensa per i bisognosi. Viveva della sua pensione e aveva un amministratore di sostegno, ma non aveva amici e trascorreva le sue giornate da solo.
La sua scomparsa era stata denunciata da alcuni vicini: non avevano più sue notizie da tempo ma soprattutto sentivano provenire dal suo appartamento un cattivo odore, e spesso vedevano fuoriuscire sia topi che insetti. Il suo caso era finito a "Chi l'ha visto?" e l'inviato della trasmissione di Rai 3 pochi giorni fa aveva mostrato il suo appartamento e in particolare la camera in cui è stato poi trovato morto ipotizzando che Raffaele potesse essere sepolto proprio tra quei rifiuti.
Ieri quell'ipotesi si è trasformata in un triste presagio. Il corpo dell'80enne è stato trovato nel suo letto: era coperto da una coltre di rifiuti e oggetti che lo stesso aveva accumulato. Un decesso sopraggiunto per cause naturali come ipotizzato dal medico legale in una prima ispezione cadaverica, ma il magistrato di turno ha comunque disposto un'autopsia per fare luce in maniera definitiva sulle cause.
Da fine novembre di Raffaele non si avevano più notizie. E il 16 febbraio è stata presentata una denuncia di scomparsa dopo la quale la prefettura ha avviato le ricerche. Il 17 febbraio i vigili del fuoco hanno fatto un primo sopralluogo ma non hanno trovato altro che cianfrusaglie.
I vicini, esasperati dalla situazione igienico-sanitaria precaria, hanno lanciato numerosi appelli perché ci fosse un intervento delle istituzioni. Ma solo da circa due settimane, su ordine del commissario prefettizio del Comune, una ditta aveva iniziato a svuotare la casa, stanza dopo stanza, fino ad arrivare alla camera da letto. Ed è qui che è stato rinvenuto il cadavere di Raffaele.