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Trovato morto il detenuto scomparso a Padova

La polizia ha rinvenuto il cadavere di Antonio Floris, il detenuto uscito con un permesso venerdì scorso dal carcere Due Palazzi di Padova e mai più rientrato in cella. Inizialmente si era pensato a un’evasione. Il corpo è stato trovato nell’orto di una cooperativa dove l’uomo prestava servizio.
A cura di Claudia Torrisi
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carcere innocente libero

Si pensava fosse evaso, invece era stato ucciso. È stato ritrovato ieri pomeriggio il corpo di Antonio Floris, il detenuto sessantunenne sardo uscito con un permesso lavorativo venerdì scorso dal carcere Due Palazzi di Padova e mai più rientrato in cella. Il cadavere dell'uomo è stato rinvenuto in via Righi, nel quartiere di Chiesanuova di Padova, dietro il cimitero maggiore, nell'orto dei Padri Mercedari, sede di una cooperativa per la riabilitazione dei carcerati dove Floris prestava servizio. A trovare il corpo sono stati gli agenti della Questura di Padova, che dal giorno della scomparsa del detenuto stavano pattugliando tutta la zona.

Secondo i primi riscontri, il sessantunenne sarebbe stato colpito almeno due volte con un bastone o una spranga. L'uomo aveva la testa fracassata e il corpo coperto da tronchi di legno. Il corpo è stato rinvenuto sotto una catasta nell'orto, ma la polizia scientifica ha trovato tracce di sangue anche dentro il vicino capannone. L'ipotesi è che Floris sia stato colpito a morte lì dentro e poi finito esanime fuori. Il pm ha disposto l'autopsia sul corpo, che dovrebbe essere eseguita nella giornata di oggi. Tutte le ipotesi sono aperte: gli investigatori non escludono di convocare nelle prossime ore tutte le persone che gravitano attorno alla cooperativa nell'oasi dei Padri Mercedari di Padova.

Antonio Floris si trovava ai Due Palazzi per una condanna a 16 anni per due tentati omicidi nel 1993 a Desulo (Nuoro), suo paese natale. Sarebbe uscito tra cinque anni. Nel gennaio del 1991 l'uomo era evaso dalla colonia penale all'aperto di Mamone, dove stava scontando alcune condanne, tra cui una per una rapina in banca. Proprio questa circostanza aveva fatto propendere per l'ipotesi evasione. Dopo la fuga dal carcere sardo, il sessantunenne è rimasto latitante per cinque anni, fino al 10 gennaio del 1996.

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