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Trovato il turista che ha danneggiato la “Paolina Borghese”: “Mi scuso in tutti i modi”

È stato individuato e ha ammesso la propria responsabilità il turista austriaco che ha danneggiato la “Paolina Borghese” di Antonio Canova, custodita nella Gipsoteca di Possagno (Treviso), per scattare un selfie. A risalire all’identità dell’uomo sono stati i Carabinieri della stazione di Pieve del Grappa che hanno esaminato i video delle telecamere interne che hanno immortalato le fasi del danneggiamento.
A cura di Susanna Picone
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È stato individuato e ha ammesso le proprie responsabilità il turista che lo scorso weekend ha danneggiato la “Paolina Borghese”, importante opera di Antonio Canova custodita nella Gipsoteca di Possagno (Treviso). A risalire all’identità dell’uomo, un cinquantenne austriaco che faceva parte di un gruppo di turisti connazionali, sono stati i Carabinieri della stazione di Pieve del Grappa (Treviso), che hanno esaminato i video delle telecamere di sorveglianza interne al museo le quali hanno immortalato tutte le fasi del danneggiamento. A quanto è emerso, il turista ha danneggiato l’opera di Canova per scattare un selfie. Nella mattinata di venerdì scorso l’uomo è stato filmato mentre si sdraiava a fianco della statua per fare delle fotografie. Nel rialzarsi era scivolato, e accortosi del danno, si era allontanato senza denunciare l'incidente. Per fare quelle foto il turista ha spezzato le dita del piede alla statua.

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La denuncia di Vittorio Sgarbi: "Turista incosciente"

A denunciare il fatto era stato Vittorio Sgarbi: ”Dopo la riapertura dei musei, e tra questi il Museo Gypsotheca di Possagno – così Sgarbi, presidente della Fondazione Antonio Canova – si registra un episodio clamoroso, che non viene da visitatori italiani, né da extracomunitari, ma da un incosciente turista austriaco che ha ritenuto di mettersi in posa per una foto di opportunità sedendosi sulla Paolina Borghese, spezzandole le dita del piede”. "Chiedo chiarezza e rigore – aveva aggiunto – alle forze dell'ordine e alla magistratura, individuando con gli strumenti di sicurezza il vandalo incosciente, e non consentendogli di rimanere impunito e di rientrare in patria. Lo sfregio a Canova è inaccettabile".

Il museo: "Il nostro patrimonio deve essere tutelato"

"Ribadiamo che il nostro patrimonio deve essere tutelato: adottare un comportamento responsabile all’interno del Museo rispettando le opere e i beni in esso conservati non è solo un dovere civico, ma un segno di rispetto per ciò che testimonia la nostra storia e la nostra cultura e che va tramandato con orgoglio alle generazioni future", l'appello lanciato dal museo Gipsoteca.

La lettera di scusa del turista austriaco

"Volevo auto-denunciarmi, dopo che oggi ho letto dell'incidente sui giornali austriaci e mi è subito stato chiaro che dovevo mettermi in contatto con voi. Già prima di questa mail, ho chiamato il signor Vittorio Sgarbi e il museo, senza però raggiungerli personalmente". Inizia così la lettera di scuse del turista austriaco che ha danneggiato l'opera di Antonio Canova. "Io rimango a completa disposizione – prosegue – per questo incidente, è stato un comportamento irresponsabile da parte mia, le conseguenze non mi erano note, pertanto ho continuato normalmente la visita al museo e l'intero soggiorno in Italia". Il turista, D. H., che risiede ad Aistersheim, dice ancora: “Mi trovavo con un gruppo di 10 persone, in occasione del mio cinquantesimo compleanno, durante un'escursione di quattro giorni, di cui l'ultimo a Venezia e siamo tornati dal nostro viaggio la di lunedì. Durante la visita al Museo di Possagno, mi sono seduto sulla statua, senza però accorgermi del danno che evidentemente ho causato. Mi scuso in tutti i modi. Rimango a vostra disposizione per e-mail, telefono o, se necessario, volentieri anche personalmente, per qualsiasi informazione e in qualsiasi momento”.

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