Morta la piccola Elena, la madre confessa l’omicidio della bimba di 5 anni e fa trovare il cadavere
Purtroppo è morta la piccola Elena del Pozzo, la bimba di 5 anni di cui era stato denunciato il rapimento nel Catanese. Il cadavere della piccola Elena è stato trovato in un campo incolto vicino casa a Mascalucia, nel Catanese. A indicare il luogo in cui si trovava il corpicino senza vita della bimba – come confermato dal Procuratore – è stata la mamma di Elena, la 23enne Martina Patti, che è stata portata via dai carabinieri e poi ha confessato il delitto.
"Il suo cadavere è nascosto in un campo”, ha detto la donna confessando il delitto. I militari del comando provinciale di Catania si sono recati subito sul posto indicato, tra Mascalucia e Pedara, e poco dopo hanno individuato il punto preciso sulla via Turati. La bimba è stata uccisa a coltellate in casa al ritorno dall'asilo e poi rinchiusa in dei sacchi neri.
La zona luogo del ritrovamento del corpo di Elena, un fondo agricolo distante alcune centinaia di metri dalla casa in cui abita la mamma, è stata transennata. Sul posto poco dopo sono accorsi i parenti tra cui i nonni e anche il padre della piccola, Alessandro Nicodemo, che è scoppiato in lacrime.
Urla di dolore e di disperazione dei parenti della piccola quando il corpicino di Elena è stato recuperato e portato via dal luogo del ritrovamento a conclusione dell'ispezione dei medici legali. I parenti hanno abbracciato il carro che portava via il corpo della bimba mentre il nonno lo ha rincorso per un breve tratto urlando "Angelo mio, angelo mio…" prima di accasciarsi a terra
La strada è il proseguimento di via Euclide dove abita la mamma di Elena. Dal luogo del ritrovamento alla casa della donna ci sono circa duecento metri.
Gli inquirenti avevano subito pensato che la piccola Elena Del Pozzo non si fosse allontanata molto dal luogo del presunto rapimento a Tremestieri etneo, nella città Metropolitana di Catania, e qui si stavano concentrando le ricerche che purtroppo sono finite nel peggiore dei modi.
È stata la madre a indicare dove si trovava il corpo di Elena, la figlia di 5 anni di cui aveva denunciato ieri il sequestro da parte di uomini armati. Dopo un lungo interrogatorio, la donna è uscita in mattinata dalla sua casa di Mascalucia, con la sua auto, accompagnata dai carabinieri per recarsi sul posto.
Secondo quanto aveva raccontato lei nell'immediatezza della denuncia presentata ai carabinieri di Mascalucia, dove abita, la bimba era stata rapita. La donna aveva detto che erano appena uscite dall'asilo quando tre uomini incappucciati, tra cui uno armato, avevano bloccato l’auto, aperto la portiera e portato via la bambina.
Un racconto però che alla luce dei fatti era apparso poco credibile agli inquirenti. Nella notte infatti la svolta sulle indagini: il racconto del rapimento è stato smentito e la mamma ha indicato il luogo dove è stato trovato il cadavere della bambina.
Una denuncia che era apparsa "poco credibile" nella ricostruzione fornita per alcune anomalie emerse subito agli investigatori. Non vi era nessun testimone oltre lei, dell'auto dei rapitori nessun indizio e inoltre la donna non aveva chiamato subito aiuto sul posto, telefonando al 112, ma prima era andata a casa e poi con i familiari si era recata dai carabinieri a presentare la denuncia.
Anomalie che hanno portato i carabinieri e la Procura a pressioni sulla donna che ha rivelato infine dove trovare il corpo della figlia.
Nell'interrogatorio della notte scorsa "la madre era stata lungamente sentita" e durante un "lungo interrogatorio le erano state contestate varie incongruenze" ha affermato il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, aggiungendo: "Stamattina ha fatto ritrovare il cadavere e adesso stiamo raccogliendo le sue dichiarazioni, presumibilmente confessorie".
Le indagini ora continuano perché gli inquirenti dovranno ricostruire cosa sia accaduto e come sia morta Elena. La madre infatti verrà ascoltata nuovamente in Procura. "Stiamo ancora sentendo la mamma" che "al momento ha indicato luogo per rinvenire cadavere" spiegano fonti investigative.
Martina Patti infatti, pur confessando a carabinieri e procura di avere ucciso la figlia e che il rapimento era una messa in scena per coprire l'omicidio, nell'interrogatorio non ha saputo spiegare come e perché ha commesso il delitto.
Tra le ipotesi del movente quello della gelosia. "Pensiamo che una delle possibili ragioni che hanno portato Martina Patti a compiere il gesto possa essere la gelosia, gelosia della nuova compagna ma anche del possibile affezionarsi della figlia alla donna" hanno spiegato gli inquirenti.
Alla donna contestata anche la premeditazione perché si sarebbe procurata una pala e una zappa da giardino, trovate sul luogo dell'occultamento del cadavere, e cinque sacchi neri in cui aveva messo il corpo della bimba.
Gli inquirenti avevano confermato a Fanpage.it che le ricerche della bimba si stavano concentrando proprio nella zona del Catanese. “Noi riteniamo che il caso sia limitato alla zona del Catanese e che la piccola sia in zona” avevano spiegato fonti vicine alle indagini, anche se come da prassi i dati della piccola erano stati diffusi a tutti i comandi dei carabinieri ed era stata allertata anche la Prefettura per coinvolgere il resto delle forze dell’ordine, sia in Sicilia che nel resto d’Italia.
Nelle scorse ore i carabinieri avevano proceduto con gli interrogatori di persone che potevano rivelare elementi utili, in particolare i familiari. È stata infatti una notte di ascolti serrati di tutti i familiari, parenti e amici di famiglia, con la svolta in mattinata.
Nella sede del comando provinciale di Catania si sono susseguiti genitori, zii e alcuni dei nonni della piccola da cui gli inquirenti hanno cercato di avere un quadro più chiaro della tragedia.
Proprio la nonna paterna della bimba ha confessato il dolore enorme rivelando che tutti in famiglia avevano creduto alla mamma di Elena. "Avevamo creduto alla storia degli uomini incappucciati: non avevamo ragione di non credere. Elena era una bimba meravigliosa" ha dichiarato Rosaria Testa.
"Quando hanno litigato non voleva andare via da casa, un giorno la mamma le stava dando botte e gliela abbiamo dovuta togliere dalle mani. Quella mattina l'ho accompagnata a scuola e le ho detto ‘nessuno ti vuole bene più di me'. Lei mi ha guardata e mi ha fatto capire che aveva capito quello che avevo detto. La madre aveva un atteggiamento autoritario e aristocratico. Decideva lei quando portarci la bambina" ha rivelato poi la nonna.
Il nonno paterno, invece, sostiene che "Un rapimento era impensabile. Non si poteva immaginare quello che è successo". "Mi sembra tutto così strano, assurdo. La madre di Elena era una ragazza molto chiusa, ma non riesco a spiegarmi il motivo di quello che è accaduto. Ma adesso chi è stato deve pagare, anche chi l'ha eventualmente aiutata" ha aggiunto Giovanni Del Pozzo nonno paterno della bambina, dopo essere giunto sul luogo del ritrovamento del corpo della nipotina.
Alcuni vicini di casa del padre e della madre di Elena hanno raccontato che non vedevano la bambina da tempo e ipotizzano che la bambina vivesse spesso a casa dei nonni nell'ultimo periodo.
"Sono sconvolto. Appresa la notizia sono scoppiato in un pianto a dirotto. È una notizia di una drammaticità unica che non avremmo mai voluto apprendere" ha affermato il sindaco di Mascalucia, Enzo Magra, appresa la notizia del ritrovamento del cadavere della piccola Elena.
L'amministrazione comunale ha deciso che sarà lutto cittadino a Mascalucia il giorno dei funerali della piccola Elena, la bimba di cinque anni trovata morta oggi in un terreno alla periferia della cittadina catanese.
"C'è un angelo in paradiso e poi c'è o una mamma che non stava bene psicologicamente o qualcuno ha combinato qualche pasticcio. La nostra società ha gli eroi e i disgraziati" ha affermato invece il parroco di Massannunziata e rettore del santuario di Monpilieri, Padre Alfio Privitera, dopo avere saputo del ritrovamento del cadavere della piccola Elena.
"Che questa vicenda – aggiunge- diventi un motivo per riflettere sul valore della vita e sull'assistenza da dare alle persone che non stanno bene con la testa".