Trovata morta l’orsa F36 in Trentino, la Provincia ne aveva ordinato l’abbattimento
Trovata morta l'orsa F36 in Trentino. A comunicarlo è stata la stessa Provincia di Trento che nelle scorse settimane ne aveva ordinato l'abbattimento, poi sospeso dal Tar. L'animale è stato rinvenuto nella sera di mercoledì in val Bondone, nel Comune di Sella Giudicarie. L'allarme è scattato in seguito all'attivazione del sensore di mortalità di cui è dotato il radiocollare dell'orsa. Sul posto sono accorsi gli uomini del Corpo Forestale Trentino che hanno accertato il decesso dell'orsa.
“L'accertamento è stato effettuato dagli uomini del Corpo Forestale Trentino che si sono mossi in seguito all'attivazione del sensore di mortalità di cui è dotato il radiocollare dell'orsa" spiega infatti in un comunicato la Provincia di Trento. La carcassa dell'animale è stata recupera solo nella mattinata di oggi, giovedì 28 settembre, a causa della zona impervia del ritrovamento. Al momento non è chiaro il motivo del decesso di F36 ma sulla carcassa dell'orsa saranno svolti tute gli accertamenti del caso da parte dell'Istituto Zooprofilattico.
"Come da prassi la carcassa è stata consegnata all'Istituto Zooprofilattico per gli accertamenti del caso. Da un primo esame esterno della carcassa non è stato possibile avanzare ipotesi sulla causa della morte”, spiegano dalla Provincia di Trento.
Per l'orsa F36, il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, aveva firmato l'ordinanza di prelievo tramite abbattimento, poi sospesa dal Tar di Trento per il ricorso delle associazioni animaliste. La drastica misura era stata emessa in quanto l'orsa era stata identificata dalle analisi genetiche come la responsabile dell'aggressione ai danni di due giovani avvenuta nella prima mattina di domenica 30 luglio in località Mandrel, a 1.900 metri di quota sopra Roncone, e del falso attacco a una coppia di escursionisti, avvenuta il successivo 6 agosto, in località Dos del Gal.
L'esemplare di orsa, che aveva 7 anni, era sempre vissuta nella valle del Chiese ma fino ai due episodi dei mesi scorsi non aveva mai dato alcun tipo di problema e non era stata mai confidente o aggressiva con gli uomini. Per questo, il Tar, accogliendo parzialmente le richieste avanzate dalle varie associazioni animaliste, aveva stabilito che "l'unica cautela ragionevolmente praticabile, allo stato, è quella di consentire la cattura di F36 senza procedere al suo abbattimento ma provvedendo a rinchiudere l'animale nel centro faunistico di Casteller, a Trento". Una sentenza ormai sorpassata dalla morte dell'animale selvatico.
“Abbiamo già dato mandato ai legali per fare chiarezza sulle cause del decesso dell'orsa e sulla sorte dei suoi piccoli dei quali al momento non si conosce la sorte. Stiamo presentando istanza di accesso agli atti relativi al ritrovamento di F36 nonché di presentare richiesta di partecipazione alle operazione autoptiche che saranno eseguite su F36 a mezzo di un veterinario fiduciario” ha dichiarato Gianmarco Prampolini, Presidente LEAL, Lega antivivisezionista, aggiungendo: "Quello dell’orsa F36 è un decesso quasi annunciato e LEAL pretende che sia fatta immediatamente la massima chiarezza, la sua morte non può essere ritenuta casuale".