Trovata morta in casa, il marito trasferito in struttura assistenziale e col braccialetto elettronico
Il Gip del Tribunale di Pordenone ha convalidato ieri pomeriggio l'arresto e confermato il quadro indiziario a carico di Severino Sist, l'uomo di 75 anni accusato dell'omicidio volontario della moglie Laura Pin, di 74 anni, a Fiume Veneto.
L'anziano, che da sabato si trovava in carcere a Pordenone, è affetto da alcune patologie ed è stato seguito, in passato, dal Centro di igiene mentale. Per questo, non è stata confermata la misura cautelare in carcere ma è stato disposto l'accompagnamento in una struttura assistenziale, con braccialetto elettronico. Essendo stato escluso il pericolo di fuga, l'indagato potrà rientrare nella propria abitazione quando questa sarà dissequestrata.
Laura era stata trovata cadavere lo scorso mercoledì mattina: le assistenti domiciliari che si prendevano cura di lei, essendo inferma, avevano lanciato l'allarme. Il medico legale avevano notato ecchimosi al mento e alla fronte, informando la Procura. Qualche giorno dopo, in seguito ad accertamenti e ricerche, è stato fermato il marito, Severino Sist, che già si era reso protagonista di maltrattamenti nei confronti della donna nel 2018. L'anno successivo è stato anche destinatario di un provvedimento di allontanamento dalla casa familiare.
L'autopsia, eseguita sul corpo dell'anziana il 4 luglio dal medico legale Antonello Cirnelli, ha confermato che il decesso non sarebbe dovuto a un fatto accidentale. Ma il marito della donna ha sempre dichiarato di essere innocente.
L'esame autoptico – sul quale c'è il massimo riserbo – avrebbe escluso, dunque, la morte per cause naturali, indirizzando gli investigatori proprio sulle cause delle ecchimosi al capo della vittima, in particolare nella zona parietale, che secondo l'indagato erano invece state provocate da due cadute dal letto avvenute nei giorni precedenti.